Matri stende la Fiorentina, la Juve torna in vetta

TORINO – Si temeva il replay di un copione già visto con il Genoa: invece il gol di Matri che ha riportato la Juventus in vantaggio con la Fiorentina ha fissato il risultato. I bianconeri tornano dunque alla vittoria, ancora una volta soffrendo in modo increbibile. Incredibile perché chi avesse visto il primo tempo avrebbe pensato a un errore del tabellino: solo 1-0 per i padroni di casa, padroni nel gioco, nella corsa e nelle conclusioni, la bellezza di sette, gol di Bonucci escluso.


Troppo bella la Juve del 4-3-3, con Vidal determinante tra le linee e un centrocampo che macinava gioco a ritmi altissimi. Sono bastati però 12 minuti alla Fiorentina, inguardabile del primo tempo, per tornare in campo e crederci: la Juve era calata, aveva abbassato il baricentro di qualche metro e sembrava anche contratta. Nella Fiorentina è entrato Gilardino al posto dello spento Cerci e alla prima vera puntata in area avversaria (complice però uno scivolone di Lichtsteiner), Jovetic ha infilato Storari. Lo stesso Jovetic, dopo tre minuti, aveva messo i brividi al sostituto di Buffon. I fantasmi del Genoa hanno cominciato a saltellare davanti agli occhi di Pirlo e compagni, ma il carattere della truppa di Conte non si discute: il gol vittoria bianconero è l’emblema della sua squadra, dalla caparbietà di Pepe, umile e preziosissimo; della implacabilità di Matri, che si è infilato nel corridoio giusto.


La Juve a questo punto ha continuato ad amministrare, cercando però il possesso palla. Conte si è coperto con Estigarribia al posto dello stanco Vucinic e con Pazienza per Pepe, altrettanto stanco. I bianconeri – ieri sera in rosa, contro i viola in bianco – hanno ancora sofferto, ma soprattutto a causa di rimpalli e dell’affanno comprensibile.


A seconda dell’ottica da cui la si guarda, la Juve è una grande o piccola squadra da vertice: quando imposta il gioco e ha polmoni, è a tratti irresistibile e i suoi meccanismi sono perfetti. Quando spreca (soprattutto con Vucinic e Pepe) e soffre dietro al primo battito d’ali avversario, è una squadra non ancora matura per avvicinare le grandi. Le categorie di differenza con la Fiorentina, ieri sera, erano apparse almeno tre. Eppure, la Signora masochista è riuscita a rischiare di non vincere nemmeno stavolta. Almeno, però, Conte sembra aver trovato finalmente l’assetto più proficuo, centrocampo a tre con Vidal in missione guastatore, una punta centrale e due esterne. Difficile trovare uno migliore in casa Juve: più facile sottolineare i sottotono, Vucinic in fase conclusiva e Bonucci nei disimpegni, così come il difensore è stato prontissimo sul gol del vantaggio. Tra i viola inesistenti Vargas, Cerci, Behrami. Solo Jovetic è apparso vivo e pimpante. Mihailovic si è corretto nell’intervallo ma con un Gilardino ancora in naftalina non poteva sperare di più.