Cassano, vittima di un piccolo ictus. Il Milan: “E’ in netto miglioramento”

MILANO – Chi lo ha visto nella sua stanza al terzo piano del reparto di Neurologia del Policlinico di Milano racconta che sta bene, e in effetti le sue condizioni di salute sono in netto miglioramento.


Antonio Cassano non rischia la vita, ma ora deve fare i conti con una prima diagnosi del malessere che lo ha colpito sabato sera. Il Milan non commenta, ma secondo quanto risulta all’ANSA si tratta di un ictus ischemico, una tipologia di infarto dovuto al blocco del flusso sanguigno per un’occlusione, che può essere anche transitoria, di un vaso arterioso che porta il sangue al cervello. Resta da valutare l’entità del danno, un fattore decisivo per comprendere quali saranno gli effetti sul 29enne calciatore del Milan e sulla sua carriera sportiva. Secondo alcune indiscrezioni, l’ictus sarebbe di entità non grave e comunque le condizioni di salute di Cassano sarebbero in netto miglioramento: i sintomi che aveva accusato prima del ricovero sono regrediti del tutto, anche grazie alle terapie praticate. L’ospedale e il personale sanitario mantengono il più stretto riserbo, ma c’é ottimismo sulla ripresa del giocatore che potrebbe addirittura lasciare il policlinico di Milano in tempi brevi, fra mercoledì e giovedì, magari continuando le cure in altra struttura.


Il Milan per parte sua non conferma né smentisce, ma precisa che Cassano “é in fase di netto miglioramento, nei prossimi giorni sosterrà ulteriori esami medici”, e che bisogna attendere la diagnosi proveniente dallo staff sanitario rossonero o dai medici del Policlinico.


Intanto Cassano per tutta la giornata, seguito dal primario Nereo Bresolin e dal membro dello staff medico rossonero Stefano Mazzoni, ha proseguito con i controlli cominciati domenica mattina, subito dopo il ricovero di sabato sera, quando appena sbarcato dall’aereo a Malpensa di rientro dalla trasferta a Roma, la vista si è annebbiata, parlare è diventato difficile e anche muoversi. Dopo il problema alla vista di Rino Gattuso, un altro episodio che ha creato apprensione nel club rossonero, dalla società ai giocatori, dallo staff tecnico a quello di Milan Lab. Soprattutto, però, nella famiglia di Cassano, che anche ieri si è stretta attorno al barese.
“Speriamo, speriamo”, ha sussurrato con gli occhi lucidi la mamma Giovanna, arrivando al Policlinico alle 11.10 assieme alla nuora, Carolina, che per tutto il giorno ha fatto avanti e indietro fra l’ospedale e casa, fra il marito Antonio e il figlio Christopher. Intorno a loro una decina fra fotografi e operatori tv, che poco dopo vengono invitati a uscire dai cancelli del Policlinico. Non tutti hanno obbedito, così la signora Giovanna per evitare le foto è rimasta a pranzo nel reparto di Neurologia, mentre Carolina andava a casa passando da un’uscita secondaria. Al suo ritorno, in ascensore si è trovata un tifoso che ha provato a incontrare Antonio ma è stato stoppato dalla sicurezza all’ingresso del reparto.


“Volevo dare il mio supporto morale ad Antonio, ho provato a fare delle domande a Carolina ma non mi ha risposto”, ha detto il ragazzo: “Mi aspettavo che ci fossero più tifosi qui per Cassano”.


Di amici ne sono passati, però. A partire dal fraterno compagno Nicola, e dall’agente Beppe Bozzo, che è stato con lui per oltre quattro ore e lo ha trovato “bene, il solito Antonio”, fino al giornalista di Mediaset Pierluigi Pardo, autore di un libro sull’attaccante, che è arrivato nel primo pomeriggio mentre Cassano riposava. “Sta dormendo – ha raccontato -, ma è vigile, parla, cammina”. Insomma, Cassano si sta riprendendo. I parenti lo aspettano presto a casa e i colleghi quanto prima in campo.