Colonello Passaro: “Forze Armate, l’impegno dell’Italia a favore della pace”

CARACAS – Oggi, com’è ormai consuetudine ogni anno, anche in seno alla nostra Collettività si commemora il 4 novembre: la Giornata delle Forze Armate. Per gli italiani del Venezuela, questa, è una data particolarmente sentita. Ed infatti, assieme ai caduti di tutte le guerre, si ricorda anche il nostro Ettore Majorana, l’appuntato dei Carabinieri nato in Venezuela e morto nell’attentato del 2003 a Nassiriya, in Irak. A ricordarlo, saranno, con la loro presenza durante la S. Messa che si officerà oggi alle 10:30 presso la Chiesa Nostra Signora di Pompei, gli alunni della Scuola Agostino Codazzi, l’istituto tra i cui banchi Mayorana trascorse la sua adolescenza.
Il 4 novembre, scelto per commemorare le nostre Forze Armate e i caduti di tutte le guerre, è una data storica. Ed infatti, fu il 4 novembre del 1918, quando a Villa Giusti l’Italia e l’impero austroungarico firmarono l’armistizio che mise fine alla I Guerra Mondiale.
Da allora, ne sono passati di anni. La società si è trasformata. E’ oggi più globale e, senz’altro, migliore. E le Forze Armate? Come sono cambiate? Quali sono oggi i suoi compiti? Lo chiediamo al nostro Addetto Militare, il Colonnello dei Carabinieri Rodolfo Passaro.
– Le Forze Armate – ci spiega il colonnello Passaro – contribuiscono alla sicurezza generale del territorio, delle aree marittime di interesse e dello spazio aereo nazionale. A questi compiti si deve aggiungere il prezioso apporto a favore della Protezione Civile, in particolare nelle situazioni di emergenza e al verificarsi di calamitá naturali.
Precisa che “la Difesa ha per obiettivo la realizzazione di uno strumento militare agile, flessibile, tecnologicamente avanzato e pienamente integrato in senso interforze e multinazionale”.
Prosegue:
– Quest’approccio joint, combined e interagency, consente di attuare una strategia multidisciplinare che rappresenta la risposta piú efficace alla complessità delle situazioni in atto.
Contraddittorio? Sì, ma solo in apparenza. Le Forze Armate italiane, nell’ambito della cooperazione internazionale, sono oggi impiegate in teatri di guerra, ma in missione di pace. Per questo chiediamo al nostro Addetto militare di illustrarci i loro impegni internazionali.
– Prima di tutto le missioni ONU – risponde immediatamente -. L’Afghanistan, in particolare, è in ordine di tempo, l’ultima missione internazionale in cui l’Italia è presente sin dal 2001, sotto l’egida delle Organizzazioni internazionali e dove hanno perso la vita, finora, 45 militari italiani.
Quindi precisa:
– Attualmente siamo presenti all’estero con 7420 uomini in 21 paesi. Non è improbabile che per le attuali vicende nello scacchiere nord africano si delineano equilibri nuovi e complessi, in rapida evoluzione, come testimoniano i recenti mutamenti nei Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo che potrebbero richiedere un ulteriore impegno dell’Italia a favore della pace.
Dalle Forze Armate all’industria militare. I nostri soldati, sottolinea il colonnello dei Carabinieri, dipendono, oggi più che mai, dall’eccellenza nella ricerca tecnologica.
– La difesa e la sicurezza di un Paese – spiega – dipendono anche dal livello tecnologico e produttivo della sua industria per la Difesa. L’Italia è da anni in prima linea nella ricerca e produzione di tecnologia di sicurezza con numerose aziende. Sarebbe praticamente impossibile parlare di tutte le eccellenze del settore per cui dovrò fare una rapida sintesi, con riferimento ai mezzi più moderni prodotti dalle nostre industrie. Gli UAV Falco – prosegue – sono “aeromobili senza pilota” che rispondono alla modernissima esigenza di osservazione dell’area d’interesse, ovvero di un territorio ostile nell’ambito di un’operazione a supporto della pace, senza mettere a repentaglio vite umane. In particolare UAV Asio è un mini UAV ad alimentazione elettrica a decollo verticale, elemento che lo rende adatto a missioni di esplorazione e ricognizione.
Dagli “aeromobili senza pilota” ai “veicoli tattici”.
– Gli VTM “Lince” – illustra l’addetto militare – sono veicoli tattici multiruolo dotati di una cella di sopravvivenza in grado di sopportare la deflagrazione di importanti quantità di esplosivo. Il VBM Freccia rientra nell’ambito di un più ampio progetto di ammodernamento denominato Forza NEC (Network Enable Capability) capace di accrescere lo scambio di dati ed informazioni tra un mezzo contro carro con il soldato futuro. La blindo armata Centauro con cannone da 120 mm è l’unico veicolo ruotato al mondo in grado di operare con un’arma da 120 mm. Il sistema Centauro DRACO è costituito da una torre armata con cannone automatico da 76 mm ad elevato ritmo di fuoco, superiore ai 100 colpi al minuto. Il “Porcospino” – conclude – è un’efficace sistema per la difesa aerea a cortissimo raggio progettato specificamente per l’impiego in maniera automatica contro razzi, proiettili di artiglieria e mortai.