Israele avverte l’Iran: “Siamo noi i più forti, voi un pericolo”

TEL AVIV – “L’Iran è il principale pericolo, sia per Israele che per il mondo intero”. E’ quanto ha affermato il presidente israeliano Shimon Peres, parlando con i leader drusi durante una visita ad un villaggio nel nord d’Israele. Le sue dichiarazioni sono giunte dopo che da giorni si parla sui media israeliani di un possibile raid aereo contro installazioni nucleari in Iran. “Israele è il Paese più forte nel raggio di migliaia di km attorno a Gerusalemme e vogliamo continuare ad esserlo”, ha aggiunto il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak, intervistato dalla Bbc sulla minaccia nucleare iraniana. L’ex primo ministro ha detto di sperare che il rapporto Aiea della settimana prossima “dica esplicitamente a tutto il mondo cosa stanno realmente facendo gli iraniani” sul piano nucleare. Barak ha ribadito che “tutte le opzioni sono sul tavolo”.


E sull’opzione militare ora sembrerebbe schierata anche la maggioranza del governo israeliano: tutti i principali ministri che erano contrari ad un raid contro gli impianti nucelari iraniani sono ora favorevoli a questa ipotesi. Lo hanno riferito fonti americane, spiegando che a convincerli sono stati gli aggiornamenti ricevuti sui progressi compiuti dall’Iran verso la realizzazione di armi nucleari. L’amministrazione americana ha tracciato alcuni paletti: “Israele deve andare avanti con i suoi piani di attacco, mentre Washington rafforzerà la strategia diplomatica”.


E’ nella base militare di Parchin, a 30 km da Teheran, che gli iraniani stanno portando avanti il loro programma per lo sviluppo di armi nucleari. Lo riferiscono fonti diplomatiche di Vienna citate sul sito del quotidiano israeliano Haaretz, mentre cresce l’attesa per il rapporto sull’Iran che la settimana prossima verrà pubblicato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Secondo quanto trapela, l’Iran ha condotto esperimenti nella fase finale di sviluppo delle armi nucleari, fra cui esplosioni e simulazioni al computer di esplosioni. Gli iraniani hanno negato agli ispettori dell’Aiea l’accesso alla base di Perchin. La base serve per la ricerca e lo sviluppo di missili ed esplosivi ed è dotata di centinaia di strutture, fra cui bunker e tunnel fortificati per test esplosivi. Il rapporto dell’Aiea, riferiscono ancora le fonti, conterrà un’appendice di 12 pagine con documenti e foto via satellite a sostegno della conclusione che l’Iran sta sviluppando armi nucleari.


Francia e Cina: “Uso della forza sarebbe destabilizzante”


PARIGI – Cresce l’allarme internazionale sulla possibilità che Israele attacchi le postazioni nucleari iraniane. “Possiamo ancora inasprire le sanzioni, per fare pressione sull’Iran, e stiamo insistendo su questa linea perché un intervento militare creerebbe una situazione totalmente destabilizzante nella regione”, lo ha sottolineato ieri il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé.

“Dobbiamo fare tutto per evitare l’irreparabile”. La Germania ha chiesto una soluzione diplomatica, mentre la Cina ha lanciato il suo avvertimento: Teheran sia flessibile con l’Aiea, ma no all’uso delle armi, anche per evitare nuove tensioni in Medio Oriente.