Una vittoria scaccia-crisi per i veneti

VERONA – Un gol di Luca Rigoni regala al Chievo tre punti importantissimi in chiave salvezza e manda all’inferno la Fiorentina di Sinisa Mihajlovic (a rischio esonero), raggiunta proprio dai veneti a quota 12 punti.
Vittoria limpida quella dei veneti. Una Fiorentina tenuta a galla solo dall’estro del talentuoso Jovetic e che ha pagato a caro prezzo una catena di infortuni incredibili. In rapida successione il tecnico serbo deve rinunciare a Cassani e Behrami poi nella ripresa alza bandiera bianca anche Natali. Giustificazioni che ci sono e che non si possono negare, ma che non assolvono del tutto la prestazione dei viola. Fiorentina che gioca con il freno a mano tirato, certamente l’ambiente ostile al tecnico costringe anche la squadra a giocare contratta.

Il primo tempo è avaro di emozioni e di occasioni. La Fiorentina non tira mai in porta, ci prova il solo Jovetic su punizione, il Chievo tenta, ma le tre sconfitte consecutive sono difficili da smaltire e anche la squadra di Di Carlo fatica a trovare un gioco d’attacco fluido. Il tecnico del Chievo sorprende tutti spedendo in campo Luciano, di fatto assente da più di un anno, ma il veterano brasiliano offre una prestazione di sostanza e temperamento.

Nella ripresa la Fiorentina si dissolve e dopo un colpo di testa di Gamberini, i viola affondano. Anche Natali alza bandiera bianca e la Fiorentina è sulle ginocchia soprattutto in chiave fisica. Logico corollario è il gol del Chievo che già, in almeno tre occasioni con Moscardelli aveva sfiorato la rete del vantaggio.

Dopo il gol di Rigoni la Fiorentina reagisce solo d’orgoglio e sorretta, ancora una volta, dalla verve e dalle giocate di Joventic. Ma il talento slavo non può da solo risolvere le partite, il Chievo pur indietreggiando troppo il baricentro del gioco, sfiora il raddoppio con Hetemaj che colpisce la traversa e difende con i denti una vittoria determinante che permette ai gialloblù di agganciare in classifica la Fiorentina. Una piazza che a fine partita, con non tanti comunque tifosi al seguito, fischia sonoramente e rumoreggia nei confronti del proprio allenatore. Ma in campo vanno i giocatori e quelli più importanti, Joventic escluso, a Verona hanno clamorosamente fallito.