Rosanero senza pietà stendono i felsinei

PALERMO – La settimana più lunga e difficile per il Palermo ha avuto un lieto fine: la conquista della quinta vittoria casalinga su altrettante partite.

La vittima di turno dei rosanero è stato il Bologna che, dopo l’arrivo di Stefano Pioli, aveva cominciato a macinare punti con una certa intraprendenza. Non era facile mantenere intatta la concentrazione, per il Palermo, dopo giorni di fuoco, incerti, culminati con le dimissioni di Sean Sogliano, con il blitz a ‘giochi fatti’ di Zamparini, conditi dalle voci su un possibile siluramento di Mangia (che venerdì ha prolungato il contratto), l’allenatore legato a doppia mandata all’ex ds rosanero.


Tutte le paure sono svanite nel giro di un’ora, grazie alla consueta prestazione esemplare del Palermo versione casalinga: una squadra solida, che concede poco agli avversari e ottiene il massimo apparentemente con il minimo sforzo.


Il saluto alle vittime dell’alluvione di Genova introduce un match nel quale non mancano i motivi d’interesse: su tutti spicca il ritorno di Pioli su una panchina del Barbera, ma da avversario, dopo il divorzio di fine agosto con Zamparini. Il ‘suo’ Bologna fuori casa ha già vinto due volte e l’ex stopper della Juventus darebbe chissà cosa per fare bella figura al cospetto di un pubblico con il quale non ha fatto in tempo a entrare in sintonia. Pioli era stato ingaggiato da Zamparini per schierare il Palermo con la difesa a tre, il suo Bologna propone invece quattro difensori in linea, con Loria e Rubin centrali.


Il Palermo è in formazione annunciata, senza Miccoli e con Ilicic dietro le punte. Presto, però, rimarrà senza attaccanti di ruolo. I rosanero giocano controvento, visto che il Barbera è spazzato trasversalmente da un forte scirocco, ma al primo affondo (13’) passano in vantaggio con una bella azione orchestrata dal duo Zahavi-Ilicic, conclusa con un tocco in rete da pochi passi dell’israeliano, al secondo centro in Serie A. Il gol stordisce il Bologna che fatica a riorganizzarsi, ma il Palermo non ne approfitta. Peraltro, i rosanero (19’) perdono Hernandez che, dopo uno scatto, si accascia e impreca: salterà sicuramente l’amichevole contro l’Italia per una sospetta distrazione muscolare al flessore della coscia sinistra. Al suo posto entra un altro uruguagio, Lores Varela, venti anni, all’esordio in Serie A.


Poco dopo la mezz’ora, il Palermo potrebbe raddoppiare – e forse chiudere i conti – con Ilicic, la cui bordata dalla lunga distanza viene sfiorata da Gillet, scheggia la traversa e finisce sul fondo.


Nel finale il Bologna tira fuori il collo: con Kone prima – lunga sgroppata con conclusione rasoterra parata – e Raggi poi (colpo di testa neutralizzato in due tempi), tiene in apprensione Tzorvas. In apertura di ripresa (7’), il Palermo raddoppia con un’incornata di Silvestre, su angolo di Zahavi (primo gol in rosanero dell’ex capitano del Catania) e il Bologna finisce al tappeto. Il terzo gol rosanero al 29’: Lores Varela difende bene il pallone nella metàcampo del Bologna e verticalizza per Ilicic, che s’invola verso Gillet, entra in area e lo batte in uscita con un tocco di destro, che non è il suo piede.


La reazione del Bologna si materializza in una messe di calci d’angolo senza esito e in una conclusione di Kone ben parata da Tzorvas. Il gol nel finale di Ramirez rende meno amara una serata da dimenticare per i felsinei e per Pioli. Troppo poco per tanto Palermo.