L’orgoglio azzurro di Abate: “Non mi sento un tappabuchi”

FIRENZE – “Io non mi sento un tappabuchi, sono anzi ben felice di essere stato chiamato in Nazionale, è l’obiettivo di ogni calciatore e ora sta a me mettere in difficoltà Prandelli anche per il futuro”.


Ignazio Abate è l’ultimo dei nuovi arrivi in casa azzurra ed è comprensibilmente soddisfatto a dimostrazione che i mugugni di Adriano Galliani non lo toccano affatto. Già perché le prossime due amichevoli dell’Italia, archivata la pratica delle qualificazioni europee, precederanno il programma di stage che il ct azzurro ha intenzione di organizzare nei prossimi mesi in vista del grande appuntamento di giugno. In tal senso poco sembrano turbarlo i primi mormorii di alcuni club, come appunto il Milan ma anche la Juve che si è vista convocare sette giocatori per i test contro Polonia e Uruguay, che non vorrebbero privarsi dei propri elementi mentre la stagione fra campionato e coppe sta entrando nel vivo.


Prandelli ha ribadito di non avere alcuna voglia di mettersi in polemica evidenziando comunque l’esigenza di riempire i vuoti nel caledario azzurro e auspicando disponbilità da tutti. Un problema, quello dei rapporti con i vari club, che ogni commissario tecnico ha dovuto prima o poi affrontare. E’ così pure per Prandelli anche se finora tutto è rimasto abbastanza circoscritto. In ogni caso il ct può incassare la totale e convinta disponibilità dei giocatori che chiama. L’ultimo è appunto il terzino del Milan Abate, 25 anni il prossimo 12 novembre. Galliani in queste ore ha mugugnato sull’opportunità della convocazione di Abate auspicando che non sia stata fatta per coprire qualche defezione “altrimenti – ha aggiunto il dirigente rossonero – sarebbe stato meglio che il giocatore restasse ad allenarsi col Milan”.


Una querelle nella quale lo stesso Abate ha evitato di addentrarsi dando un colpo alla botte e una al cerchio: “Premesso che non mi sento un tappabuchi e che essere qui è il sogno di tutti i calciatori, io non posso che ringraziare Galliani perché mi ha sempre dimostrato tanta fiducia. Detto questo – ha proseguito – sta a me dimostrare ora e in futuro di essere all’altezza nella nazionale così come sto cercando di fare nel Milan. Sono tranquillo, non mi sento al centro di una disputa, il dottore ha fatto le sue considerazioni, io ringrazio Prandelli per questa opportunità e cercherò di ripagarlo”.