Tina Di Battista: “Le associazioni devono aprire le ali”

CARACAS – “Creare un’associazione, farne parte e condividerne le attività, specialmente quelle che hanno a che vedere con la solidarietà, è un’esperienza che ci arricchisce dentro e che permette di approfondire l’aspetto umano, il lato altruista, che c’è in ognuno di noi”, è questo in sintesi il motivo principale che, 25 anni fa, ha spinto 7 amici italovenezuelani a fondare l’Abrumolven, meglio conosciuta come l’associazione degli ‘Abruzzesi e molisani del Venezuela’. Il concetto è opera di Tina Di Battista, la presidente in carica, che ricorda piacevolmente i momenti precedenti alla nascita del ‘suo’ organismo: “Dopo tante riunioni, animati da un forte spirito di iniziativa e dal motto ‘Abruzzo e molise forti e gentili’, io, Lorenzo Tommasi, Amedeo Di Lodovico, Nello Collevecchio, Michele Castelli, Nicola Ciammaricone e Michele Di Stasi, abbiamo deciso di creare un’organizzazione che non guardasse alla realtà con occhi politici, ma che intervenisse su di essa essenzialmente per due scopi: fare del bene nei confronti dei meno fortunati, e mantenere vive le abitudini delle nostre regioni, tramandandole alle nuove generazioni”.


Per Tina Di Battista in realtà Abruzzo e Molise sono sempre state la stessa cosa: “Solo questioni amministrative e strane vicissitudini politiche – ha affermato con rammarico – hanno portato il governo a decidere di separare due regioni dalle origini comuni”. Tutto ciò è avvenuto in Italia, ma in Venezuela la vicenda ha avuto un esito diverso, almeno per quanto concerne l’Abrumolven: abruzzesi e molisani, un po’ italiani e ‘algo’ caraibici, non curanti della decisione di chi all’epoca governava lo Stivale, si sono riuniti sotto un’unica istituzione.


Ognuno dei soci fondatori ha messo mano alle proprie risorse e nel 1986 si è associato “per fare storia”, come ama far notare la ‘presidenta’: “Ventitrè anni or sono è venuto da noi il maestro Eduardo Marturet, che realizzò un concerto di grandissima risonanza, quindi nel 1988 fu la volta della prima mostra fotografica sugli emigrati realizzata in territorio venezuelano, riproposta, in versione multimediale, anche durante i festeggiamenti di quest’anno”.


“L’ Abrumolven ha sempre vissuto dell’autofinanziamento da parte dei propri soci per questo non siamo mai andati in difficoltà finanziaria – ha affermato con orgoglio la ‘Di Battista -, non contiamo su nessuno, né Consolato né Ambasciata, solo sporadicamente abbiamo ricevuto fondi dalla Regione Molise, nient’altro”. La stessa sede, situata a Caracas in viale Santa Fé, è stata acquistata nel 2006 facendo leva esclusivamente sulle proprie risorse. “Siamo nati per riunire ed avvicinare gli abruzzesi e i molisani del Venezuela – ha proseguito –, per cercare di mantenere vive le nostre radici culturali, ma sempre strizzando un occhio all’italianità: da noi sono stati sempre i benvenuti tutti coloro che volessero dare un aiuto”.


Fin dalla nascita l’organizzazione è stata attivissima, realizzando annualmente un evento dopo l’altro. “Siamo sempre andati avanti con gioia, ottimismo e grande forza di volontà – ha dichiarato la presidente – e i resoconti positivi delle nostre attività, specie quelle a scopo di beneficienza, ci hanno dato l’entusiasmo necessario per continuare”.


Lo spirito d’iniziativa è lo stesso che lo scorso ottobre ha animato per una settimana le manifestazioni che hanno accompagnato i 25 anni dell’associazione. Nei locali del Centro Italiano Venezuelano di Caracas è stata organizzata la mostra fotografica “La storia siamo noi”, che ha avuto per oggetto gli scatti sull’emigrazione italiana nella patria di Bolívar, si sono degustati i prodotti tipici delle due regioni ed è stata presentata la conferenza dal titolo “Transumanza ed emigrazione”, cui ha presenziato anche il Console Generale Dott. Giovanni Davoli. La ‘noche bailable’ e la messa in onore di San Gabriele, patrono d`Abruzzo, hanno chiuso una rassegna intensa e pienamente riuscita, in cui sono stati consegnati dei riconoscimenti a tutti i membri della giunta direttiva dell’associazione e in cui il presidente del C.I.V. Mario Chiavaroli ha ricevuto una targa per la collaborazione dimostrata in ogni occasione.


Adesso l’Abrumolven è tutta protesa verso l’allestimento di un programma natalizio all’insegna dell’altruismo con la visita all’ospizio Cristoforo Colombo, a Los Teques, la collaborazione con la Chiesa ‘Nuestra Señora de Pompei’ nell’organizzazione del pranzo di Natale per i senzatetto, e la consegna dei contributi agli orfanotrofi.
Con ‘las fiestas navideñas’ dietro l’angolo Tina Di Battista ha voluto approfittare dell’occasione per rivolgere un augurio-invito affinché tutte le associazioni italovenezuelane si uniscano e facciano rete allontanando il pericolo di scomparire: “Dobbiamo aprire le ali, reinventarci come organizzazioni, mettere insieme le nostre idee nella creazione di una programma comune, che ci permetta di ricreare entusiasmo, soprattutto nei confronti dei più giovani, e che ci consenta di stare tutti più vicini”.