Monti: «Governo forte anche senza i politici»

ROMA – Mario Monti scioglie la riserva e annuncia la composizione del suo governo. Nel farlo invia due messaggi: uno ai mercati sulla ‘’serietà’’ e ‘’qualità’’ della sua squadra; l’altro alla politica sul fatto che la solidità del suo esecutivo non è messa in discussione dall’assenza di politici, ma anzi è rafforzata proprio perchè non ci sarà ‘’l’imbarazzo’’ della loro presenza. Dopo aver letto la composizione dell’Esecutivo (che lo vede con l’interim all’Economia), il Professore ci tiene a ribadire che la stella polare del suo governo sarà accompagnare al rigore la crescita.


– L’affidamento ad una sola persona del ministero dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture – dice a proposito della nomina di Corrado Passera – corrisponde ad una logica che desidero molto sottolineare dell’azione di governo: mettere al centro le iniziative coordinate per la crescita economica e lo sviluppo.
Ci tiene poi a sottolineare la presenza femminile nel governo, ma soprattutto la rilevanza dei dicasteri affidati a donne: Interno, Giustizia, Lavora e Politiche sociali con delega per le Pari opportunità. L’ex commissario sa che gli ostacoli maggiori li incontrerà in Parlamento. E con la politica sfodera le sue migliori doti diplomatiche. Prima ringrazia le forze politiche e sociali ‘’per la collaborazione avuta in occasione delle consultazioni’’. Poi, con garbo non scontato, il suo predecessore Silvio Berlusconi al quale rivolge un ‘’cordiale saluto’’, con ‘’rispetto e attenzione all’opera da lui compiuta’’.


Inevitabile, infine, un ‘’sentito ringraziamento’’ al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per ‘’l’onore’’ che gli ha fatto chiamandolo a questo incarico e per il ‘’sostegno’’ che gli ha dato. Poi, tornando al nodo dei ra pporti con la politica, spiega:
– Spero che governando bene potremo dare un contributo al rasserenamento e alla coesione delle forze politiche.


Nella sua squadra non ci saranno quelle figure di ‘area’, come Gianni Letta e Giuliano Amato, da lui stesso auspicate. Ma il Professore, davanti ai veti incrociati che hanno impedito il loro ingresso, fa buon viso a cattivo gioco:
– Sono arrivato alla conclusione che la non presenza di politici nel governo lo agevolerà, togliendo un ‘’motivo di imbarazzo’.


Una presenza, quella di politici, che Monti sembra escludere anche per il futuro: non ci saranno ‘’passaggi in corsa, perchè di corsa si trattera’’’, chiarisce. Ma l’Esecutivo non ne sarà indebolito.


– La blindatura di questo governo – sottolinea – dipende dalla capacità di agire e di spiegare il significato della propria azione: è questa la blindatura che cercherò con i miei ministri.


Nega che il lungo colloquio con Napolitano sia stato reso necessario dal tentativo di inserire qualche nome all’ultimo minuto, mentre mantiene un riserbo assoluto sulle prime mosse del governo.


– Presenteremo il programma di governo alle due Camere, da domani al Senato – si schermisce il presidente del Consiglio, che non rinuncia all’ironia davanti all’insistenza di una giornalista che gli chiede della patrimoniale:
– Se vuole può chiederlo… – replica sorridendo. Lo sguardo del professore, infine, cade sull’altra sua grande preoccupazione: i mercati.


– Abbiamo operato in tempi brevi, con serietà e molta attenzione alla qualità delle scelte – scandisce – e tutto questo confido si tradurrà anche in un rasserenamento della situazione italiana sui mercati.


Ecco la squadra di Monti


ROMA – Sono diciassette i ministeri del governo Monti: dodici con portafoglio (tra questi l’Economia, del quale Monti ha l’interim), cinque senza portafoglio. Tre le donne nella squadra di governo. I 12 ministeri con portafoglio sono: Economia, Mario Monti (interim) Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata Interno, Anna Maria Cancellieri Giustizia, Paola Severino Difesa, Giampaolo Di Paola Sviluppo-Infrastrutture, Corrado Passera Agricoltura, Mario Catania Ambiente, Corrado Clini Lavoro-Pari Opportunità, Elsa Fornero Salute, Renato Balduzzi Istruzione, Francesco Profumo Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi.