Egitto, sì all’esecutivo di salvezza nazionale

IL CAIRO – La giunta militare al potere in Egitto ha accettato la formazione di un governo di salvezza nazionale. Lo ha riferito l’emittente ‘al-Arabiya’, precisa ndo che il Consiglio supremo delle Forze armate ha accettato le dimissioni dell’esecutivo di Essam Sharaf. Le elezioni presidenziali egiziane si terranno entro la fine di giugno 2012.


– E’ stato raggiunto un accordo durante il vertice diretto dal vice capo del Consiglio supremo delle forze armate, Sami Enan, per formare un governo di salvezza nazionale che dovrà raggiungere gli obiettivi della rivoluzione – ha affermato Selim al-Awwa, una delle personalità presenti all’incontro con la giunta militare. Il Consiglio Supremo non ha ancora commentato pubblicamente le ultime notizie diffuse dai media egiziani, ovvero il via libera al governo di salvezza nazionale e la decisione di svolgere le elezioni presidenziali entro la fine di giugno 2012.


In Egitto “il percorso di democrazia deve proseguire nel rispetto della legalità e soprattutto nel rispetto della non violenza”. A dichiararlo a Sky Tg24 è stato il ministro degli Esteri Giulio Terzi, sottolineando come nel mondo arabo ci sia “preoccupazione diffusa per quanto sta accadendo” al Cairo.


I manifestanti di piazza Tahrir, al Cairo, non accettano la garanzia che elezioni presidenziali si terranno in Egitto entro giugno 2012. Lo riferisce il servizio in arabo della Bbc, precisando che i dimostranti sono determinati a rimanere in piazza fino alle dimissioni del Consiglio supremo delle Forze armate, al potere da metà febbraio, guidato da Hussein Tantawi.


Dopo le violenze dei giorni scorsi, anche ieri sono continuati gli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza a piazza Tahrir al Cairo. Secondo quanto riferisce la tv satellitare ‘al-Arabiya’, i manifestanti erano riusciti a occupare via Mohammed Mahmoud che porta dalla piazza verso la sede del ministero degli Interni dopo che i militari si sono ritirati dalla zona per difendere solo la sede ministeriale.


Proteste anche ad Alessandria, dove la Direzione della sicurezza ha cercato di allontanare i manifestanti che questa ieri mattina si sono riuniti davanti alla sede dell’istituto per manifestare contro l’uso eccessivo della forza. Gli agenti hanno anche usato gas lacrimogeni per disperdere la folla.


Il Consiglio Supremo delle Forze armate starebbe studiando l’ipotesi di nominare Mohammed ElBaradei come premier del nuovo governo, in seguito alle dimissioni dell’esecutivo guidato da Essam Sharaf per gli scontri in corso in piazza Tahrir. Lo ha riferito la tv libanese ‘al-Hayat’. La giunta militare, pur avendo accettato le dimissioni del governo uscente, ha deciso che i ministri di Sharaf resteranno in carica fino a quando non sarà nominato il nuovo esecutivo. ElBaradei è stato direttore dell’Aiea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica) ed è uno dei possibili candidati per le prossime presidenziali in Egitto.


Alla manifestazione a piazza Tahrir non partecipano i Fratelli Musulmani egiziani. Il partito che fa riferimento ai Fratelli Musulmani, Libertà e Giustizia ha spiegato di non voler “trascinare il popolo in nuovi scontri sanguinosi con partiti che cercano vantaggi dalle tensioni’’, come ha fatto sapere con una nota pubblicata sul suo sito web. I Fratelli Musulmani egiziani hanno accettato di partecipare ai colloqui indetti dal Supremo consiglio delle forze armate per trovare una soluzione alla crisi.


Alla protesta è presente invece il Fronte salafita egiziano. Il movimento islamico radicale ha fatto sapere tramite i social network che chiede una tabella di marcia chiara per la transizione del potere a un governo civile, processi rapidi per i responsabili delle uccisioni di manifestanti che si sono registrate in questi giorni, risarcimenti per le famiglie di quanti sono stati uccisi o feriti nelle proteste. Il Fronte ha rivolto un appello ai suoi sostenitori affinché si radunino per protestare non solo in piazza Tahrir, ma in tutto il paese.


Forte preoccupazione è stata espressa dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi, sugli sviluppi della situazione in Egitto e sul clima di tensioni e violenze che in queste ore caratterizza quel Paese, secondo quanto riferisce una nota della Farnesina. Il ministro è inoltre intervenuto sul suo account Twitter. E’ “preoccupante quello che vedo in Egitto – scrive Terzi – L’Italia rispetta il processo politico in atto ma non si prescinda dal rispetto dei diritti umani”.