Gran Bretagna, 2 milioni di dipendenti pubblici a braccia incrociate

LONDRA – Fino a due milioni di statali con le braccia incrociate nel più grande sciopero dal 1979, decine di migliaia di persone in piazza in diverse manifestazioni in ogni angolo del Regno; il 60% delle scuole pubbliche inglesi chiuso, 7.000 interventi chirurgici non urgenti su 30.000 in programma posticipati, autobus e treni fermi in Irlanda del Nord.

Sono questi alcuni dei numeri dello sciopero di ieri dei dipendenti pubblici britannici. Sebbene per il premier David Cameron abbia fatto ‘’cilecca’’ non dando vita al caos che si temeva, lo sciopero è riuscito comunque a creare disagi soprattutto in scuole e ospedali.

Non negli aeroporti, dove nonostante fosse stato previsto il caos con l’astensione degli addetti al controllo passaporti, i piani di emergenza sembrano aver funzionato e la giornata è trascorsa con poche code e cancellazioni. Gli statali hanno protestato per i cambiamenti al loro pacchetto pensione che li obbligheranno a versare una media del 3,2% di contributi in più e a lavorare più a lungo prima di ritirarsi.

I sindacati hanno respinto le accuse del governo di aver sabotato le trattative, affermando che è stato l’esecutivo a non essersi seduto a negoziare in maniera ufficiale dall’inizio del mese. Secondo loro, per gli statali non sono rimaste alternative allo sciopero. ‘’Siamo in questa posizione oggi semplicemente perché il governo non ha negoziato in maniera genuina prima’’, ha detto Chris Keates del sindacato degli insegnanti Nasuwt. E mentre il premier Cameron minimizzava l’impatto dello sciopero i sindacati cantavao vittoria.

In Scozia a incrociare le braccia sono stati 300.000 dipendenti pubblici, in Galles in 170.000. Un portavoce dei sindacati: ‘’Come ha fatto questo governo a provocare così tante persone normali ed oneste a scendere in sciopero per la prima volta nella vita?’’.