Monti, «Evitare che l’euro possa dividere»

BRUXELLES – Un nuovo Trattato per avanzare a tappe forzate, con chi ci sta, verso una rafforzata governance economica e la completa integrazione delle politiche di bilancio, ovvero l’unione fiscale: questa la proposta lanciata per rispondere alla crisi dei debiti sovrani dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che sta mettendo in fibrillazione le cancellierie europee, dove è ancora vivo il ricordo dell’’incubo referendum’ vissuto per il processo di ratifica del Trattato di Lisbona. Quando i ‘no’ giunti da Francia, Olanda e Irlanda allungarono di anni i tempi della sua adozione rischiando di far saltare tutta l’operazione.


In realtà del progetto di riforma dei Trattati si parla già da qualche tempo, tanto che il vertice dell’Eurogruppo del 26-27 ottobre aveva affidato al presidente permanente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy il compito di preparare delle proposte da esaminare nel corso del summit dei leader europei che si terrà giovedì e venerdì prossimi. Ma il duo Merkel-Sarkozy, come sempre, ha deciso di dettare la linea annunciando da Parigi che ‘’l’accordo franco-tedesco è il più completo possibile’’ e sarà presentato a Van Rompuy con una lettera che gli sarà recapitata domani.


Se tutti i 27 Stati membri saranno d’accordo bene, altrimenti, hanno detto a chiare lettere Merkozy, si andrà avanti anche a 17. Una strategia che viene guardata con crescente preoccupazione al di là della Manica, dove si teme che un’accelerazione del processo d’integrazione di Eurolandia possa finire per marginalizzare – e quindi penalizzare – Londra. Che finora è riuscita a conciliare il rifiuto dell’euro con l’appartenenza all’Unione. Ma non e’ solo Londra a nutrire timori a causa del potenziale dirompente di un’azione che potrebbe portare, di fatto, a un’Europa a più velocità.


Per il presidente del Consiglio Mario Monti, ‘’dobbiamo evitare che l’euro, nato per unire, finisca per dividere’’. In attesa di ricevere informazioni da Merkel e Sarkozy, come hanno promesso all’Italia in occasione dell’incontro trilaterale di Strasburgo, Monti ha poi aggiunto:
– Non credo che ci sia nessun Paese così forte da poter immaginare di avere un vantaggio dall’isolamento dell’altro.