Sindacati: «Monti ci sacolti, nodo pensioni aperto»

ROMA – Il capitolo-pensioni ”non è una partita chiusa” e se il governo non darà ascolto alle parti sociali e va dritto per la sua strada rischia di sbattere. Questo il messaggio che i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno mandato al governo dal presidio unitario organizzato davanti a Montecitorio per protestare contro la manovra.


– Andremo avanti con altre iniziative unitarie alla ripresa dell’attività di governo – promette il leader della Cgil Susanna Camusso perchè ”la questione delle pensioni non è chiusa, è una partita che va riaperta e bisogna trovare delle soluzioni”.


Il fronte sindacale si prepara dunque alla Fase 2 che deve affrontare anche il nodo del ”precariato, della riforma degli ammortizzatori sociali e del Fisco” spiega Camusso perchè ”bisogna discutere di come si fa la crescita e si crea lavoro” e avverte:


– Se il governo pensa di andare dritto per la sua strada senza il confronto con le sociali troverà forti ostacoli. C’è bisogno di un accordo tra governo e forze sociali, sostenuto dai partiti” chiede il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, sottolineando la necessità di ”trasparenza in tutto ciò che si decide. Fuori da questa logica ci sono solo le corporazioni e le lobby: il governo scelga da che parte stare”.


Ma per Bonanni il ”fulcro è la riforma fiscale” perchè questa manovra a base di ”tasse al 60% non è né equa né rigorosa e crea premesse per una ulteriore recessione”. Ed è per questo che ”lo spread aumenta – aggiunge – nessuno crede che questi provvedimenti faranno crescere il paese e così i mercati non credono a un paese che impoverisce i lavoratori e tassa i poveri e salva i ricchi”.


Il segretario della Cisl Luigi Angeletti rincara ”non vorremmo scoprire che l’unica riforma che si farà in Italia è quella delle pensioni”, mentre servono più garanzie per il mondo del lavoro ”quello che rema in questo Paese: noi, i lavoratori siamo quelli che remano, gli altri sono passeggeri e spesso non pagano nemmeno il biglietto”.