Merkel promuove l’Italia Prodi: «Fmi agisca sulle agenzie»

ROMA – Dopo il taglio di Standard & Poor’s, la cancelliera Angela Merkel ci riporta, almeno per un giorno, in ‘serie A’. Da un lato ci accosta alla Spagna, il cui merito creditizio non è sceso in ‘serie B’ come il nostro, dall’altro ci separa nettamente dalla Grecia, vista come la maggior preoccupazione del momento, da risolvere velocemente se si vuol cercare di mettere la parola fine alla crisi del debito europeo. Mentre il suo omologo Nicolas Sarkozy sceglie di rivolgersi ai francesi, chiedendo ‘’volontà collettiva e coraggio di riformare il Paese’’, Merkel si rivolge ai mercati: gli investitori, ha spiegato in un’intervista ad una radio tedesca, riconosceranno le riforme adottate da Italia e Spagna. E le misure prese sul fronte della riduzione del debito dai due Governi ‘’convinceranno i mercati nel medio termine’’. Un salvagente non di poco conto alla vigilia del primo giorno di contrattazioni dopo che la scure di S&P si è abbattuta su mezzo Vecchio Continente, salvando fra i big proprio solo la Germania. Gli occhi del mondo sono infatti puntati sulla reazione dei listini, a partire dalla notte sui mercati asiatici, per vedere se, come dicono i tanti analisti, i tagli erano già stati ‘assorbiti’ dai prezzi o se, come insiste qualcuno, la vera reazione sarà misurata dai titoli di Stato, quelli italiani in primis che col rating BBB+ non hanno più casa in quei fondi che per statuto possono investire solo a livello A.
Non è un caso che l’altro giorno il primo ministro, Mario Monti, si sia riunito con il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, col il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, e il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, per cercare di pensare ad una rete di protezione in vista dell’apertura, oggi, di Piazza Affari. Su cui vigila comunque anche la Bce di Mario Draghi che potrebbe riaprire il rubinetto per comprare più titoli di Stato di quanto fatto negli ultimi tempi.


Ma guai, insiste Merkel, a confonderci con la Grecia, il cui debito non è al momento sostenibile e la cui rinegoziazione dovrebbe portare nelle tasche degli investitori il 50%, anche se S&P l’altro ieri ha parlato del 30%, di quanto versato. Ma un ultimo report di Blackrock lancia un nuovo allarme: alle banche greche mancherebbero altri 15 miliardi di capitale per far fronte alle perdite su crediti e rispettare le richieste della Banca centrale.


Non scema nel frattempo la polemica contro le agenzie di rating: la voce più autorevole è quella dell’ex presidente della Commissione Ue, Romano Prodi, che arriva addirittura a chiedere l’intervento del Fondo Monetario Internazionale, che ‘’non può lasciare i voti soltanto a tre agenzie-imprese’’, il cui potere verrebbe comunque ridotto con la creazione di ‘’qualche struttura europea o cinese o turca’’.