Trovati nel Concordia altri cinque cadaveri

ISOLA DEL GIGLIO – Cinque corpi sono stati individuati nella zona di poppa della nave Costa Concordia naufragata davanti all’Isola del Giglio. I sommozzatori dei vigili del fuoco e della guardia costiera hanno proceduto al recupero delle 5 salme. I cadaveri di 4 uomini e una donna sono stati rinvenuti in un punto sommerso a poppa. Il portavoce della Guardia Costiera, Filippo Marini, ha informato che le vittime, la cui età oscilla tra i 50 e i 60 anni, indossavano tutte il giubbotto salvagente.


Al momento, quindi, i morti accertati sono 11. Mentre sono scesi a 23 i dispersi nel naufragio, a seguito del ritrovamento in Germania di un tedesco dato per mancante all’appello. Difficile fare però un calcolo delle nazionalità dei dispersi, visto che alcuni di essi non sono stati ancora ancora identificati. Considerato che anche la sesta vittima è tedesca, si può affermare che i tedeschi dispersi sono attualmente 12. Per trovarli i sommozzatori stanno facendo una corsa contro il tempo. Ieri mattina sono stati aperti dei varchi nel relitto con micro cariche di esplosivo, uno per l’entrata e l’altro per l’uscita, per rendere raggiungibili le parti della nave non ancora ispezionate. I palombari sono entrati con delle barelle nei varchi aperti.
Prima del ritrovamento dei 5 cadaveri, l’Unità di crisi aveva parlato di 29 dispersi: 6 italiani, 14 tedeschi, 4 francesi, 2 statunitensi, un ungherese, una peruviana e un cittadino dell’India.


E’ stato a identificato il cadavere estratto ieri dal relitto. Si tratta di un uomo tedesco. Un passeggero, trovato senza vita con indosso il giubbotto salvagente. Su cinque salme si terranno oggi gli esami autoptici all’ospedale di Orbetello.


Si aggrava la posizione del comandante Francesco Schettino, che verrà sottoposto a esami tossicologici per verificare se abbia assunto sostanza stupefacenti nel recente passato. Di Schettino parla il tassista che lo accompagnò in albergo il giorno del naufragio.


– Quella sera ho portato io sul mio taxi il comandante Schettino dalla Capitaneria all’hotel – dice Ottavio, un tassista dell’Isola del Giglio, in merito a quanto accaduto la sera di venerdì scorso dopo l’impatto della nave sugli scogli -. Nel tragitto non abbiamo parlato – precisa il tassista.


Poi però rettifica:


– Era la mattina del sabato, tra le 11.30 e le 12, quando portai il comandante Schettino dalla Capitaneria all’albergo.Mi chiese solo dove poter comprare un paio di calzini.


Dall’inchiesta della Guardia costiera di Livorno risulta che ci fu ammutinamento negli attimi concitati del naufragio. Quando era chiaro che la nave stava naufragando, alcuni ufficiali avrebbero sollecitato il comandante Francesco Schettino a dare l’allarme e a ordinare l’abbandono della Concordia, e di dare avvio all’evacuazione con le scialuppe. Il comandante avrebbe tergiversato, impegnato al telefono con la compagnia e allora il suo vice, spalleggiato da alcuni ufficiali avrebbero dato autonomamente il via alle operazioni di evacuazione. Le operazioni sono iniziate alle 22.45, quindi circa un quarto d’ora prima della comunicazione dell’’abbandono nave’ lanciata dal capitano Schettino.


C’è poi il timore del disastro ambientale. Nei serbatoi del relitto ci sono oltre 2300 tonnellate di carburante. L’altra grande paura è che la Concordia si sposti e precipiti dal gradino di 37 metri su cui è appoggiata, inabissandosi a 70 metri.


– Verrà dichiarato lo stato d’emergenza per consentire di organizzare e attuare le misure necessarie in tempi rapidi per far fronte al rischio di dispersione in maredelle oltre duemila tonnellate di carburante stivate nei serbatoi – ha detto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini -. Avremo bisogno di procedere con urgenza e in tempi più brevi di quelli consentiti dalle procedure ordinarie.


Il ministro ha poi elogiato il lavoro dei sub al Giglio.


– Stanno facendo un lavoro molto rischioso perché operano in condizioni molto difficili – ha commentato -, ma queste condizioni operative sono quelle necessarie per cercare di recuperare, sperando che sia ancora possibile, eventuali persone rimaste all’interno della nave.


Non è infatti “escluso” che vi siano ancora superstiti, ha spiegato, avvertendo che bisogna fare “in fretta perché le condizioni meteo stanno per cambiare”.

«Torni a bordo, cazzo!» l’urlo di De falco


ROMA – ‘Get on board, damn it!’. Fa il giro del mondo l’urlo pieno di rabbia del comandante della capitaneria di porto Gregorio De Falco. Che ordina quasi incredulo all’ormai ex comandante Schettino di tornare immediatamente a bordo della ‘sua’ nave, dove ci sono migliaia di passeggeri in pericolo di vita. Un ordine perentorio, autoritario e disperato allo stesso tempo – ‘’torni a bordo, cazzo!’’ – divenuto in una manciata di minuti il titolo di apertura dei siti dei maggiori media stranieri. Quotidiani e tv inglesi, americane, francesi, spagnole, tedesche, ma anche giapponesi, titolano tutti così, colpiti dalla rabbia – motivatissima – e dalla determinazione con cui De Falco pronuncia quelle parole. Tanto che in molti, come la Bbc, la Cnn, The Guardian, New York Times, propongono l’audio della telefonata, con la traduzione simultanea. Piu’ o meno fedele.


E cosi’ l’ordine di De Falco diventa ‘Get on board, damn it!’ sui siti americani e inglesi, ‘’ ­ Vuelva al barco, ràpido! su quelli spagnoli come El Pais e, decisamente piu’ diretta, ‘’remontez à bord, bordel de merde!”, secondo la traduzione scelta dall’agenzia di stampa France presse. Inutile dire che lo sdegno per il comportamento di Schettino è generale, tanto che i siti tedeschi puntano sulle sue di parole, definendo la telefonata, registrata la notte tra il 13 e il 14 gennaio, ‘’un documento agghiacciante’’ (Financial Times Deutschland).


‘’No, no, sono qui, coordino gli aiuti!’’ e’ il titolo del tabloid Bild, che commenta: ‘’la telefonata del capitano Bugiardo’’. Mentre la Sueddeutsche Zeitung apre con il virgolettato ‘’Comandante, coordini l’evacuazione!’’ e Die Welt titola ‘’Stralci di conversazioni telefoniche mettono a nudo il capitano Schettino’’. Anche le tv americane danno grandissimo spazio alla telefonata. ‘’Una conversazione scioccante’’, la definiscono i commentatori e gli esperti invitati nelle varie trasmissioni che emittenti come la Cnn o Fox News hanno dedicato alla tragedia dell’isola del Giglio.


In Giappone le parolacce non esistono, e’ l’intonazione che conta, così i siti glissano, ma riportano l’ordine del comandante di tornare a bordo. Lo fa la Tv giapponese Tbs, mentre il Mainichi Shimbun, terzo quotidiano del Giappone, riporta ampi stralci della telefonata. Accanto agli articoli, la foto di Schettino e della sua nave, che ha abbandonato così, come un gigante ferito, inclinato sulle acque del Giglio.