Mareggiate al Giglio, decreto rotte in Cdm Moldava a bordo: “Io difendo Schettino”

ISOLA DEL GIGLIO – Cercare per trovare, perché la speranza sia davvero l’ultima a morire. Perché Costa Concordia, la nave da crociera naufragata al Giglio il 13 gennaio scorso, non sia oltre che un relitto anche una bara. Ieri sono stati identificati due degli 11 cadaveri finora recuperati (restano tre quelli senza nome): sono due cittadini francesi i cui nomi erano contenuti nella lista delle persone non rintracciate, che scende così a 24. E sul relitto della grande nave da crociera con la pancia squarciata continuano le ricerche dei dispersi, tra cui c’è anche Diana, 5 anni appena. Le attività sono riprese alle 6 del mattino di ieri dopo uno stop dovuto a un’oscillazione del relitto.


La scatola nera del Costa Concordia è stata recuperata.


Tra le tante incognite, una delle più rilevanti con cui si troveranno a fare i conti i soccorritori è il meteo. Si dovrebbe infatti rafforzare il vento e sono previste mareggiate. Un problema serio per i sub che stanno ispezionando la nave: c’è timore per la stabilità del relitto, che in caso di mareggiata potrebbe scivolare sul gradino sottostante e precipitare a 70 metri di profondità, inabissandosi completamente. Uno scenario che comprometterebbe sia i soccorsi, che le operazioni di svuotamento del carburante dai serbatoi.


Intorno alla nave sono state disposte le barriere assorbenti. Il mare attualmente è pulito, ma il timore che possa succedere l’irreparabile con il peggioramento delle condizioni meteo ha fatto correre ai ripari: è stata messa in acqua la barriera assorbente, creata con galleggianti di imbarcazioni.


La Costa Crociere ha intanto sospeso il comandante Francesco Schettino e si è costituita parte offesa del disastro navale del 13 gennaio davanti alla procura della Repubblica di Grosseto. Inoltre, ci sono stati i primi contatti tra la compagnia e i passeggeri della Concordia per determinare gli indennizzi relativi ai disagi sostenuti a causa del naufragio.


Per quanto riguarda il problema inquinamento il ministro dell’ambiente Clini ha spiegato che è in programma l’avvio dello svuotamento dei serbatoi, ma solo dopo la fine del recupero persone all’interno della nave naufragata.

Cdm: “E’ stato d’emergenza”


Sarà varato oggi dal Consiglio dei ministri il provvedimento per la dichiarazione dello stato di emergenza. Ad annunciarlo il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, al Senato. Clini ha riferito che il governo sta vagliando la possibilità di una norma per l’adozione del doppio scafo non solo per le petroliere ma anche per navi le cui dimensioni richiedano lo stoccaggio di grandi quantità di carburanti. Intanto il ministero dell’Ambiente e il ministero dei Trasporti stanno predisponendo un provvedimento ministeriale sulle linee guida per la navigazione in aree sensibili come l’arcipelago toscano e la laguna di Venezia.


Clini ha inoltre spiegato che la ricerca dei dispersi è ancora in corso e per questo ‘’non è stato possibile avviare la messa in sicurezza della nave e il recupero delle oltre 2.300 tonnellate di carburante stivate in 21 serbatoi’’. ‘’La ricerca dei dispersi – ha sottolineato – è una priorità’’. Per portare via questo combustibile ‘’dovrebbero essere necessarie non meno di due settimane’’. Quanto al rischio di scivolamento della Costa Concordia, è ‘’molto alto’’ ha dichiarato il ministro. Poi, parlando con i giornalisti, ha detto che il governo è al lavoro per definire i criteri in base ai quali ‘’gli organismi competenti, le Capitanerie di porto, devono regolamentare le rotte’’. Criteri che dovranno tenere conto alla stazza delle imbarcazioni e distanza da mantenere dalla costa. Quello a cui sta lavorando l’esecutivo è un decreto interministeriale applicativo di una legge che già esiste, la 51 del 2001. Legge “mai utilizzata’’, ha sottolineato Clini.

La misteriosa bionda


Si è chiarito il giallo della misteriosa moldava a bordo della Costa Concordia accanto a comandante Francesco Schettino prima a cena e poi in plancia al momento del naufragio: si tratta di Domnica Cermotan, 25 anni. Lo scrive il sito online di un quotidiano Adevarul.md, secondo cui la giovane faceva parte fino a poco fa dell’equipaggio della nave. La giovane era in vacanza sulla Concordia, era il suo regalo di compleanno. La Cermotan è di origini moldave, ha il passaporto rumeno e vive a Bucarest.


La donna che la sera del naufragio avrebbe cenato con Schettino si era “regolarmente imbarcata” sulla nave nel porto di Civitavecchia. Lo precisa la compagnia, che si dice “pronta a fornire alle autorità competenti identità della persona e numero di pratica del biglietto acquistato”. Costa Crociere precisa inoltre che “le leggi vigenti, le norme di sicurezza e i sistemi di controllo che l’azienda adotta con assoluto scrupolo, non consentono l’imbarco di persone non registrate”.


In un’intervista alla tv moldava Journal tv, ripresa da molti siti italiani, la ragazza racconta: la notte del naufragio “ero con Schettino”. Aggiunge di essere un membro dell’equipaggio e difende l’operato del comandante della Concordia, che “ha salvato migliaia di persone”. La giovane racconta che al momento dell’ impatto della nave con gli scogli era a cena e di essere poi salita sul ponte per tradurre in russo le informazioni fornite dagli ufficiali.