Monti: «Disagi minori solo se sacrifici per tutti»

BRUXELLES – Per cambiare l’Italia si deve cambiare mentalità e abbandonare un principio che per decenni ha dominato la politica: e cioè che l’interesse di categoria prevalga su quello generale. Mario Monti prende spunto dalla protesta degli autotrasportatori per rispondere a quanti, nei partiti e fra le forze sociali, si oppongono alle misure del governo, spiegano loro che i sacrifici saranno tanto minori quanto più coinvolgeranno tutti. Un messaggio teso a impedire che i provvedimenti varati e quelli in arrivo siano svuotati dai veti incrociati di partiti, sindacati, associazioni di categoria. Un avvertimento che il presidente del Consiglio lancia da Bruxelles dove è volato in veste di ministro dell’Economia per ragguagliare i ‘colleghi’ su quanto fatto in materia di consolidamento di bilancio, ma anche sul fronte della crescita e dell’occupazione. Per dire cioè che l’Italia ‘’sta facendo la sua parte’’, coniugando rigore e sviluppo.


Il Professore è ben consapevole degli ostacoli che rischia di trovare dentro e fuori il Parlamento. Anche ieri, da parte di partiti e sindacati, non sono mancati moniti e veti. Il Pdl, con Angelino Alfano, ha chiesto la mano pesante contro lo sciopero dei tir; il Pd, con Pier Luigi Bersani, ha messo in guardia sulla cassa integrazione; l’Italia dei Valori, con Massimo Donati, ha reputato ‘’timido’’ il lavoro del governo sulle liberalizzazioni. Critiche e altolà arrivano anche dai sindacati: Susanna Camusso (Cgil) e Raffaele Bonanni (Cisl) si scagliano contro qualsiasi modifica della cig straordinaria. Un clima che spinge il presidente del Consiglio ad ammonire e bacchettare a sua volta.


– Siamo ben coscienti di chiedere un contributo importante da parte dei settori interessati – ha detto -, ma in questo momento tutti gli italiani stanno facendo degli sforzi e se ci mettiamo tutti insieme i sacrifici richiesti a ciascuno saranno minori e più equamente distribuiti. Solo così si avranno risultati maggiori e più rapidi per crescita e occupazione.


Monti, ieri, ha ricordato lo studio di Bankitalia secondo il quale, soltanto dalla liberalizzazione, potrebbe arrivare una maggior crescita dell’11%. Il premier, poi, pur con cautela, ha confermato in pieno la linea della Fornero, sottolineando che il governo insistera’ in particolare su una ‘’minore segmentazione’’ e una ‘’maggiore attenzione ai giovani’’. Infine ha dettato la linea del governo: cio’ che finora ha ‘’frenato la crescita’’ e danneggiato i giovani è stato proprio ‘’una gerarchia di valori nel mondo politico secondo la quale il legittimo interesse della categoria viene prima dell’interesse generale’’.