La Juve sbanca San Siro con Caceres

MILANO – Non consente sentenze la prima delle tre sfide fra Milan e Juventus in un mese e mezzo. Ma espugnando il Meazza, i bianconeri diventano i favoriti per il passaggio alla finale di coppa Italia e ottengono conferme importanti.


Conte dimostra di avere una squadra più vigorosa e soprattutto più alternative, tattiche e di uomini, grazie anche agli acquisti di gennaio. A partire da Caceres, autore della doppietta decisiva, fino a Borriello e Padoin, che all’esordio é stato più che utile. Allegri invece se la deve cavare con quello che ha per supplire alla dozzina di indisponibili, e non gli basta El Shaarawy, per tornare alla vittoria che manca da tre partite. Anche perché Ibrahimovic (reduce dalla squalifica per la manata ad Aronica) si fa notare più che altro dopo il fischio finale, in un aspro faccia a faccia con Storari.


Il campionato è un’altra cosa, ma questa semifinale di andata può significare qualcosa. Anche perché prima del ritorno in programma il 21 marzo, Allegri dovrà affrontare a fine febbraio la Juventus senza Ibrahimovic nella sfida scudetto. E si annuncia problema piuttosto complicata se il livornese non dovesse recuperare uomini cruciali come Boateng e Pato.


Per ottenere il 24º risultato utile di fila, Conte non rinuncia al suo stacanovista Barzagli, e il turnover non snatura la sua squadra. Ripropone il 3-5-2 con cui ha eliminato la Roma e funziona, grazie soprattutto a Caceres, che festeggia alla grande il suo secondo debutto bianconero da esterno di centrocampo, ma anche a Padoin (altro debuttante) e Giaccherini.


Influenza a parte, ha molti più problemi Allegri che, alle prese con troppi assenti dà un turno di riposo ad Abate, e conferma Seedorf trequartista dietro El Shaarawy e Ibrahimovic. Va in campo più o meno lo stesso Milan che ha perso con la Lazio e pareggiato con il Napoli: oltre a quelle di Aquilani e Boateng, pesa l’assenza dello squalificato Nocerino in un centrocampo lento in fase di costruzione e in affanno quando la Juve va in contropiede o ribalta il gioco da una fascia all’altra.


Conte ha capito quali sono i punti deboli rossoneri, e tiene Estogarribia e Caceres molto larghi costringendo i terzini del Milan, Antonini e Bonera, a una partita piuttosto timida. Mexes invece deve fare a sportellate per contenere Borriello, che gioca di sponda nel tentativo di innescare Del Piero. Ma è Pirlo il vero rebus di Allegri. Nello stadio che era suo fino alla scorsa estate, il regista sale in cattedra: compatibile o meno con gli schemi di Allegri e i bilanci del Milan, i suoi lanci telecomandati creano inevitabilmente una certa nostalgia. Anche perché Van Bommel conferma le difficoltà dell’ultimo periodo e Seedorf crea ben poco per Ibrahimovic, preferendo in un paio di occasioni la conclusione senza fortuna.


Nel primo tempo il principale pericolo arriva da El Shaarawy, che al 17’ controlla al volo un gran lancio di Bonera, si beve con un tunnel Barzagli ma da posizione defilata tenta un complicato colpo di destro facendo arrabbiare Ibrahimovic, libero in area. Al 32’ il Milan si fa sorprendere in contropiede dopo aver battuto un angolo, Estigarribia si trova in posizione interessante, ma il suo primo tiro è respinto dal braccio di Bonera mentre il secondo va fuori. E 2’ più tardi Amelia deve superarsi su un tiro da lontano di Giaccherini deviato da Mexes.


La ripresa è più vivace. Dopo 8’ arriva il vantaggio di Caceres, pareggiato al 17 da El Shaarawy, dimenticato dalla difesa juventina al centro dell’area. Viene annullato un gol per fallo di mano di Ibrahimovic, ancora a secco contro le grandi in Italia in questa stagione. E alla fine, al 38’, è Caceres a mettere il sigillo inventandosi una parabola dal limite dell’area. Conte festeggia, mentre in campo sono scintille, con Chiellini, Ibrahimovic e Storari che sono i più agitati.