Migrante ucciso: non c’è braccialetto, e Mancini in carcere

(ANSA) – FERMO, 9 SET – Non si trova un braccialetto elettronico e Amedeo Mancini, l’ultrà di Fermo accusato di omicidio per la morte del migrante nigeriano Emmanuel Chidi Nmadi, resta in carcere. E’ la denuncia fatta dai due difensori dell’uomo, gli avvocati Francesco De Minicis e Savino Piattoni. “Ci sono state notificate nei giorni scorsi – spiegano – le motivazioni dei due provvedimenti del Tribunale di Ancona, del 5 e 30 agosto. E’ stata una piacevole sorpresa apprendere che sin dal 5 agosto il Tribunale aveva ritenuto Mancini meritevole degli arresti domiciliari, seppur con l’obbligo del braccialetto elettronico”, ma “non era riuscito a mandarlo a casa subito perché, pur avendo fatto effettuare ricerche sull’intero territorio nazionale, non si era riusciti a trovare un solo braccialetto disponibile. Un nuovo tentativo è stato ripetuto dal Tribunale il 30 agosto, ma purtroppo anche questa volta con esito negativo”.