Hong Kong: esordio parlamentino, è caos

(ANSA) – PECHINO, 12 OTT – L’insediamento del nuovo Consiglio legislativo, il ‘parlamentino’ di Hong Kong, non ha deluso le attese di un esordio arrembante dei neoeletti pro-democrazia o indipendenza: il giuramento di rito di fedeltà è stato rifiutato da tre esponenti dell’opposizione e modificato con parole (o giudizi offensivi) contro Pechino e a favore della “nazione di Hong Kong” che “non fa parte della Cina”. Striscioni per l’indipendenza, sventolio di bandiere (“Hong Kong non è Cina”), fac-simile stracciati delle proposte di norme anti-sovversione, ombrello giallo e frasi del “Mahatma” Ghandi scandite in aula contro la morsa di Pechino, hanno solo fornito l’anteprima del tempestoso percorso di fronte alla legislatura originata dal voto del 4 settembre e che ha visto l’avanzata del fronte democratico e della pattuglia di giovani leve a favore di autonomia o indipendenza. I grattacapi all’orizzonte della leadership cinese, intenzionata a spegnere le ribellioni dell’ex colonia britannica, non saranno pochi.