Iran: figli Djalali al Papa,non lasciarlo morire in prigione

(ANSA) – TORINO, 2 MAR – “Francesco aiuta il mio papà a tornare a casa”: si rivolgono al Papa, attraverso Facebook, Amitis e Ariou, i figli di 14 e 5 anni di Ahmadreza Djalali, il medico iraniano arrestato a Theran con l’accusa di essere una spia. “Non lasciarlo morire in prigione”, è l’appello a Bergoglio dei bambini. Arrestato lo scorso aprile, da venerdì il ricercatore del Centro di medicina dei disastri di Novara ha iniziato lo sciopero della fame e della sete. Per lui sono state raccolte oltre 220 mila firme in tutto il mondo, Amnesty ha avviato un’azione urgente e ieri è partito dal web anche l’invito a inviare un tweet. I bimbi, che vivono in Svezia con la madre, hanno diffuso via Facebook una lettera al padre: “Sogno ogni giorno di vederti tornare a casa, di riabbracciarti, di giocare di nuovo con te, ma ho paura che quel giorno non arriverà mai…”, si legge.