Papa: non dire peccati in confessione come lista al mercato

(ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 16 GIU – Riconoscere le proprie debolezze. E’ l’invito del Papa lanciato nell’omelia della messa a Santa Marta. Francesco ha fatto l’esempio della confessione, quando “diciamo i peccati come se fossero una lista di prezzi al mercato”, pensando di “imbiancare un po’ la creta” per essere più forti. Invece dobbiamo accettare debolezza e vulnerabilità, anche se risulta “difficile” farlo: è qui che entra in gioco “la vergogna”, ha detto il Papa. “Tutti noi siamo vulnerabili, fragili, deboli, e abbiamo bisogno di essere guariti”, ha sottolineato il Papa aggiungendo che “una delle cose più difficili nella vita è riconoscere la propria vulnerabilità. Alle volte, cerchiamo di coprire la vulnerabilità, che non si veda; o truccarla, perché non si veda; o dissimulare”. Oltre all'”ipocrisia verso gli altri”, ha detto Papa Francesco, c’è anche quella del “confronto con noi stessi”, cioè quando crediamo di “essere un’altra cosa”, pensando “di non avere bisogno di guarigione” e “sostegno”.