Tensioni nel governo israeliano

(ANSAmed) – TEL AVIV, 30 GIU – I rappresentanti di ‘Shas’ e ‘Torah Unita’ partiti religiosi del governo di Benyamin Netanyahu hanno oggi lasciato “infuriati” una riunione di “emergenza” della coalizione per tentare una mediazione sulla legge che assicura il primato dell’ebraismo ortodosso sulle conversioni e il contestato accordo sugli spazi per le preghiere al Muro del Pianto. Provvedimenti questi fortemente osteggiati non solo dai movimenti, soprattutto Usa, dell’ebraismo liberal, ma anche da parte della stessa maggioranza, compresa l’Agenzia ebraica, e dall’opposizione di centro sinistra. Ieri l’Aipac, la lobby ebraica Usa ha ribadito al premier la sua netta opposizione alle decisioni prese sotto la spinta dei partiti religiosi. Oggi Netanyahu – prima di partire per Strasburgo per l’omaggio previsto all’ex cancelliere Kohl – ha proposto ai partiti religiosi, secondo i media, una dilazione di sei mesi per la legge. Ma i partiti religiosi hanno respinto la proposta, lasciando la riunione e facendo aggravare la crisi in corso.