Sequestro Pinna-bis: sentenza attesa in giornata

(ANSA) – SASSARI, 14 LUG – Sarà emessa in giornata la sentenza d’appello del processo-bis per il rapimento di Titti Pinna, l’allevatore di Bonorva che il 19 settembre del 2006 fu prelevato nella sua azienda di “Monti Frusciu” da un commando di banditi e tenuto prigioniero per otto mesi in un ovile di Sedilo, in provincia di Oristano. Il verdetto riguarderà solo la posizione di Antonio Faedda, 46 anni, nato a Grossetto ma residente a Giave, condannato il 3 dicembre 2015 a 25 anni di reclusione dai giudici della Corte d’assise di Sassari. Per l’altro imputato, Giovanni Maria Manca, questa mattina, in apertura dell’udienza, il collegio della Corte d’appello presieduto da Plinia Azzena, su richiesta del nuovo difensore, Pierluigi Concas, ha rinviato al 25 settembre. La procuratrice generale della sezione staccata di Sassari, Gabriella Pintus, ha già chiesto per Faedda la conferma della condanna di primo grado e oggi ha replicato alle conclusioni finali della difesa, illustrate alla Corte lo scorso 9 giugno dall’avvocato Gian Marco Mura. La procuratrice ha rivendicato la validità della ricostruzione degli orari e dei movimenti del commando e in particolare di Faedda e Manca, concludendo che, se Manca ha organizzato il sequestro, è certo che Faedda è il suo primo interlocutore. I due allevatori – Manca è stato condannato in primo grado a 28 anni di carcere – sono accusati di aver fatto parte della banda che ha sequestrato e tenuto prigioniero per otto mesi, in condizioni disumane, Titti Pinna. (ANSA).