Ragazza suicida a Maddalena: folla commossa al funerale

(ANSA) – PORTO TORRES, 17 NOV – “Perché Michela non ha gridato? Perché ha solo sussurrato le sue paure? O forse ha gridato, ha bussato alle nostre porte, ma il suo grido non ha trovato ascolto?”. Don Mario Tanca, parroco della basilica di San Gavino, scaglia le sue accuse in un silenzio surreale. Porto Torres è senza parole. La morte di Michela, la barista di 22 anni che la notte fra il 4 e il 5 novembre si è tolta la vita a La Maddalena – nell’abitazione di un’amica dalla quale aveva cercato pace pochi giorni dopo aver denunciato una rapina subita mentre rientrava a casa da lavoro – è un dolore profondo. Quello celebrato questo pomeriggio non è stato un funerale qualsiasi. Lo conferma il grande dispiegamento di investigatori in borghese inviati dalle Procure di Sassari e di Tempio Pausania, impegnate su due fronti: da una parte si cerca di far luce sull’aggressione culminata con il racconto della rapina subita da Michela, dall’altra si prova a capire chi possa averla istigata al suicidio. In mezzo, emergono le paure sempre più ingombranti della ragazza, che secondo una ipotesi assai consistente si sentiva pressata da qualcuno che la ricattava per via di un video privato, minacciando di diffondere quelle immagini di cui si vergognava. Sarebbe questo il minimo comune denominatore dei due episodi avvenuti a distanza ravvicinata. Gli investigatori oggi andavano e venivano tra la piazza e l’interno della chiesa, riprendendo ogni movimento, ogni persona. I sospettati forse si nascondevano tra la folla che ha salutato Michela per l’ultima volta. Una giovane, subito dopo la cerimonia funebre, è andata al microfono e ha citato Franco Arminio per dire con le parole del poeta che ci vorrebbe “attenzione a chi cade” e “ai ragazzi che crescono”, e per ribadire, dalla stessa poesia, che “oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza”.(ANSA).