Russia 2018: Perù, il talismano dei campioni!

Il logo della federazione peruviana di calcio
Il logo della federazione peruviana di calcio

CARACAS – Con la vittoria della Francia 4-2 sulla Croazia si é calato il sipario del mondiale Russia 2018 ed i Blues hanno conquistato il loro secondo titulo mondiale. Ma la kermesse iridata che si é disputata nella  terra della matrioska e di Maria Sharapova ci ha regalato diversi aneddotti: la maledizione dei campioni, lo stadio Nižnij Novgorod che resterà nel ricordo come il teatro degli incubi e l’Arena Kazan come il cimitero dei big. Scovando negli almanacchi del calcio abbiamo scovato che c’è anche un talismano che ti aiuta ad alzare la coppa del mondo: é il Peru!

La nazionale inca ha partecipato in cinque occasioni al mondiale e in altrettante volte ha sfidato i futuri campioni del mondo.

Dopo aver dato filo da torcere alle più grandi Nazionali al mondo negli Anni Settanta, la Blanquirroja, considerata la quarta potenza calcistica del Sudamerica dietro alle più blasonate Brasile (5 titoli mondiali), Argentina (2 volte campione del mondo) e Uruguay (bi campione del mondo), dopo il Mundial di Spagna 1982 ha attraversato una lunga fase negativa, anche a causa dell’incidente aereo nel Pacifico che nel 1987 si portò via tutta l’Alianza Lima, la squadra che costituiva l’ossatura del Peru.

Il ritorno ai Mondiali dopo oltre 3 decenni ha segnato il riscatto calcistico del paese sudamericano.

Il Perù ha fatto il suo esordio nella kermesse iridata nel 1930, in Uruguay. I risultati per la blanquiroja furono molto deludenti: inserita nel Gruppo 3, gli incas persero 3-1 contro la Romania e di misura (0-1) con la Celeste, salutando il torneo con 2 ko. Ai padroni di casa bastó questa vittoria per spiccare il volo verso il titolo mondiale. In finale i charrúas vinsero per 4-2 contro l’Argentina.

I peruviani fecero il loro ritorno nell’evento che raduna l’elité del calcio mondiale nel 1970, nel torneo che andò in scena in Messico. Le qualificazioni sono una sorta di trionfo anticipato: la nazionale inca il 31 agosto 1969 stacca il biglietto per il Messico con uno spettacolare 2-2 nientemeno che alla Bombonera, il rumoroso stadio del Boca Juniors. Con questo risultato estromette dalla kermesse iridata l’Argentina. Quella nazionale si guadagnò il soprannome di ‘generación de oro’ del calcio peruviano.

Nel torneo in terra azteca, il Perù nel primo turno sfidò nel seguente ordine Bulgaria (vittoria 3-2 con reti di Gallardo, Chumpitaz e Cubillas, per la cronaca questa gara fu arbitrata dall’italiano Antonio Sbardella), Marocco (vittoria 3-0 con doppietta di Cubillas e gol di Chale) e Germania Ovest (sconfitta 1-3 anche qui Cubillas lasció il segno). Con due vittorie e una sconfitta si qualifica per la seconda fase del torneo dove viene battuto per 4-2 dal Brasile. I verdeoro, grazie a questa vittoria contro il talismano Perù riuscirono ad alzare per la terza volta la Coppa Rimet. Mentre l’Italia pagò le conseguenze della vendetta di Montezuma.

La terza partecipazione peruviana in un mondiale arriva nel 1978 in Argentina. Il gruppo è più maturo e vince in scioltezza il raggruppamento con Scozia (vittoria 3-1 con reti di Cueto e doppietta di Cubillas), Olanda (pareggio 0-0) e Iran (sucesso per 4-1 con gol di Velásquez e tripletta di Cubillas). Anche questa volta gli incas volarono alla seconda fase dove sfidarono Brasile (ko 3-0), Polonia (sconfitta 1-0) e successivamente con l’evento che passerà alla storia come la ‘marmelada peruana’ con protagonista in negativo il portiere degli incas di origini argentine Quiroga, che spianerà la strada per la finalissima all’Albiceleste. I padroni di casa poi vinceranno dopo aver superato nei tempi supplementari per 3-1 l’Olanda.

Nel 1982, in Spagna, il Peru per la quarta volta partecipa al mondiale inserito nello stesso girone con Camerun, Italia e Polonia pareggia prima 0-0 contro i Leoni africani e poi 1-1 con gli azzurri di Bearzot, ma poi, stritolata dal dualismo interno fra Cubillas e Uribe crolla con un pesante 5-1 contro la Polonia e saluta il torneo al primo turno. L’Italia, si beneficiò del potere del talismano peruviano è vinse il suo terzo titolo mondiale battendo in finale per 3-1 la Germania.

In questo 2018, il Perù ha affrontato nel seguente ordine: Danimarca (sconfitta 0-1), Francia (ko 0-1) ed Australia (vittoria 2-0). Questa volta  a beneficiarsi da questa sorta di potere magico proveniente dal paese sudamericano sono stati i Blues che hanno vinto la loro seconda stella.

A questo punto i tifosi della nazionale italiana sono avvertiti nelle prossime qualificazioni devono sperare non solo di essere presenti da protagonisti, ma avere la fortuna di essere inseriti nello stesso girone degli incas e sperare di essere toccati dal potere del talismano Perù.

(di Fioravante De Simone)