Uccise ex fidanzata incinta: in appello confermati 30 anni

(ANSA) – VENEZIA, 20 NOV – La Corte d’Assise d’Appello di Venezia ha confermato la condanna a 30 anni di carcere nei confronti di Mihail Savciuc, il 20enne moldavo che il 19 marzo del 2017 a Vittorio Veneto (Treviso) ha ucciso, secondo l’accusa, l’ex fidanzata Irina Bacal. La vittima, sua coetanea, era al settimo mese di gravidanza ed era stata colpita con una grossa pietra e poi strangolata. In primo grado il giudice aveva condannato Savciuc anche a risarcire la madre della ragazza con una provvisionale di 200mila euro e la sorella Cristina con 80mila. La difesa aveva fatto appello chiedendo l’assoluzione dell’imputato. Il suo avvocato, Giorgio Pietramala, aveva chiesto le attenuanti generiche e l’esclusione dei motivi abbietti incontrando l’opposizione del procuratore generale Paola Cameran e dell’avvocato Andrea Piccoli che assiste la famiglia della vittima. Oggi, dopo un’ora e mezza di camera di consiglio, i giudici della Corte d’Assise d’Appello hanno confermato la pena e le provvisionali.