Polizze sanitarie per gli abruzzesi del Venezuela

CARACAS – Comprensione, calore umano e spirito d’iniziativa. Soprattutto la consapevolezza che è nei momenti di difficoltà quanto più necessaria si rende la solidarietà. Ai tagli operati con solerte freddezza e determinazione dal governo al capitolo di spesa relativo agli italiani all’estero, ha risposto con altrettanto solerte e fredda determinazione la nostra Collettività. E, cercando la sponda nelle Regioni, ha cercato di colmare, nel possibile, l’enorme vuoto venutosi a creare col provvedimento approvato dal governo centrale.

Quanto ottenuto dalla Fondazione Abruzzo Solidale, dopo anni di caparbia insistenza, è l’esempio di quel che si riesce ad avere quando, all’origine, ci sono sentimenti di solidarietà e non interessi meschini, personali o di parte.
– La Regione Abruzzo ha approvato e stanziato, assegnandoli alla Fondazione Abruzzo Solidale, 80 mila euro per l’assistenza ai corregionali meno fortunati. In particolare, per quei pionieri che, dopo una vita di lavoro e sacrifici, hanno bisogno della nostra solidarietà. Una volta ricevuta la somma di denaro, la Fondazione si è immediatamente attivata. Ed è oggi in grado di assegnare ben 80 polizze sanitarie ai corregionali che ne hanno realmente bisogno – Amedeo di Lodovico, presidente della Fondazione Abruzzo Solidale, si esprime scandendo le parole. Lo fa senza fretta. Non è un fiume in piena. Al contrario, è parco, sobrio ma, non per questo, meno esauriente. Contiene a fatica la soddisfazione per un traguardo raggiunto nonostante il cammino fosse tutto in salita. Un traguardo che, com’egli stesso afferma, “è l’inizio di un nuovo cammino per raggiungere altre mete”.

Spiega immediatamente che non è un caso che la scelta della compagnia assicuratrice sia ricaduta su Rescarven. Precisa:
– Come tutti sanno, fino allo scorso anno, fino a quando cioè il governo non ha deciso di tagliare le spese, il Consolato Generale d’Italia a Caracas mantenne un accordo con la compagnia Rescarven per assicurare ai nostri connazionali medicine ed assistenza medica. Abbiamo chiesto al Console Generale, Giovanni Davoli, informazioni e consigli. Il Console Davoli è stato molto gentile nell’illustrare le caratteristiche dell’accordo. Non solo, è andato molto oltre. Ha telefonato al presidente di Rescarven per comunicargli che lo avremmo contattato per fissare un appuntamento.
– Avete consultato anche altre compagnie assicuratrici o vi siete affidati direttamente a Rescaven?
– Prima di consultare Rescarven, com’è logico – spiega –, abbiamo chiesto ad altre compagnie assicuratrici.

Molti di noi hanno già una polizza sanitaria. Tutte, senza eccezione, hanno risposto che non assicuravano persone oltre i 65 anni di età. E, comunque, che avrebbero escluso dalla copertura assicuratrice le malattie pregresse. E’, quest’ultimo, un dettaglio per noi particolarmente importante. Così abbiamo firmato l’accordo con Rescarven ottenendo, in alcuni aspetti, condizioni anche migliori di quelle che, in passato, era riuscito ad avere il nostro Consolato.

Dopo la firma dell’accordo con la compagnia assicuratrice, la Fondazione Abruzzo Solidale ha fissato i paletti essenziali per l’assegnazione delle polizze. Insomma, i criteri cardine a seguire nella scelta dei candidati. Di Lodovico li riassume così:
– E’ necessario soddisfare i seguenti requisiti: vivere soli e non aver né famiglia né reddito. A questi, ovviamente, si darà priorità. Poi, si è deciso di procedere seguendo una scala di valori. Una volta assegnata la polizza a coloro che vivono soli e non hanno né famiglia né reddito, si studieranno i casi in cui il corregionale non ha reddito e vive con la moglie o col marito. Quindi, si analizzeranno i casi di coloro che hanno un reddito molto basso e, in ultimo, quelli in cui il corregionale ha un piccolo reddito e vive con la moglie o col marito.

Di Lodovico sottolinea che la “condicio sine qua non” è essere abruzzesi e poterlo dimostrare. Poi precisa che per reddito basso s’intende quello che non permette di coprire le spese di assistenza sanitaria e obbliga il corregionale a una esistenza assai precaria. Quindi spiega che non sarà la Fondazione ma una Commissione ‘ad hoc’ l’incaricata di decidere a chi assegnare le polizze, dopo aver analizzato attentamente tutte le richieste.

La Commissione, presieduta dallo stesso Di Lodovico in quanto presidente della Fondazione, è integrata da Gabriella Marcacci (Federazione delle Associazione Abruzzesi in Venezuela), Pasquale Di Pasquale (Federazione delle Associazioni Abruzzesi e Molisani in Venezuela), Mario Chiavaroli (Federazione delle Associazioni Italo-Venezolane) e, in quanto medico, dalla dottoressa Loredana Ciammaricone. Dopo aver commentato che nei prossimi giorni la Fondazione chiederà al Consolato Generale d’Italia di attivare, nel possibile, tutta la rete consolare per far conoscere l’iniziativa, ci informa:
– La Commissione ha deciso di fissare per fine maggio la data per la prima “tranche” di domande. Tutte le richieste che si riceveranno prima e non oltre quella data verranno studiate attentamente. Agli aspiranti che soddisfano tutti i requisiti sarà assegnata la polizza sanitaria.

Poi precisa:
– Fissare una data non vuol dire che le richieste ricevute dopo non saranno studiate attentamente. Possiamo assegnare 80 polizze. Non di più. Ed è nostra intenzione che queste favoriscano unicamente coloro che ne hanno veramente bisogno.

Per concludere asserisce che “fortunatamente Rescarven è presente in tutto il Paese”. I corregionali, dunque, potranno “essere assistiti nella città di residenza” anche se il ricovero, “qualora fosse necessario, sarebbe preferibile nella Clinica Rescarven di Caracas”. Comunque, sottolinea, “anche questa non è una condizione indispensabile”.

La Fondazione Abruzzo Solidale e gli 80 mila euro

La Fondazione Abruzzo Solidale? Un’idea che viene da lontano; che affonda le sua radice nel tempo. Una iniziativa che si richiama alla nostra Casa di Riposo Cristoforo Colombo.
– Alcuni anni fa – racconta di Lodovico – mi resi conto che almeno il 25, il 28 per cento degli ospiti della nostra Casa di riposo Cristoforo Colombo era di origine abruzzese. Il nostro istituto, purtroppo, non poteva assistere anche gli anziani con poche risorse e con malattie. Allora mi chiesi, perchè non creare una struttura capace di dare una risposta agli abruzzesi malati e non autosufficienti?

Nasce così la Fondazione Abruzzo Solidale, una istituzione senza fine di lucro attraverso la quale far richiesta presso la Regione delle risorse necessarie per assistere gli abruzzesi che, emigrati in Venezuela, non hanno avuto fortuna nella vita.

Il progetto fu presentato all’allora assessore e presidente del Cram, Donato Di Matteo, da Amedeo di Lodovico e dai consiglieri del Cram, Anna Maria Michelangelo e Nicola Ciammaricone.
– Di Matteo, sensibile alle nostre problematiche – prosegue di Lodovico –, non indugia a caldeggiare la proposta. Ed infatti, in seno al Cram, fu suggerito di assegnare circa 800 mila euro a questo progetto.
Purtroppo, come troppo spesso accade, per “motivo di preventivo” la somma prevista fu ridotta a 500 mila euro e fu previsto che fosse prelevata dal bilancio della sanità. Il terremoto politico che sconvolse la Regione Abruzzo, e portò il suo presidente, Ottavio del Turco, in carcere per concussione, stravolse ogni progetto. E i 500 mila euro assegnati alla Fondazione Abruzzo Solidale furono cancellati con un colpo di spunga. In altre parole, scomparvero dal bilancio della sanità.

Motivati dal progetto, Amedeo Di Lodovico, il team che lo accompagnava nella Fondazione Abruzzo Solidale, i consiglieri del Cram Anna Maria Michelangelo e Nicola Ciammaricone, e lo stesso Donato Di Matteo non si persero d’animo. E decisero di non demordere.
– In quel periodo – ricorda Di Lodovico -, grazie all’interessamento della nostra on. Marisa Bafile, il governo Prodi assegnò al Consolato Generale d’Italia in Venezuela fondi per contrattare polizze sanitarie e, così, assicurare l’assistenza a decine di connazionali in condizioni di necessità con malattie pregresse. Dobbiamo chiarire che il progetto dell’on. Bafile era diretto ad assistere tutti i connazionali ancora con passaporto italiano. Pungolati da questa idea, e di fronte alle tante difficoltà alle quali sapevamo di andare incontro, in seno alla Fondazione si decise di far nostra l’iniziativa dell’on. Bafile. Si propose alla Regione la possibilità di stanziare una somma di denaro per contrattare polizze a favore di corregionali bisognosi. Ed una volta ancora Donato Di Matteo fu molto solerte a caldeggiare la richiesta che fu presentata con la firma dei nostri rappresentanti al Cram, Nicola Ciammaricone e Anna Maria Michelangelo.
– Così – conclude di Lodovico – furono stanziati gli 80 mila euro che abbiamo ricevuto, però, solo di recente.

Mauro Bafile