Nuova pausa nelle ricerche di Los Roques

LOS ROQUES: Ancora una pausa, ancora una volta i familiari devono pazientare ed aspettare. Le esplorazioni avviate nei fondali di Los Roques dalla nave oceanografica Sea Scout per cercare tracce dei due velivoli scomparsi a distanza di cinque anni esatti uno dall’altro ha subito un nuovo arresto. Il robot che doveva effettuare le ricerche si è avariato e bisognerà attendere che venga sostituito. La nave Sea Scout con equipaggio misto italiano e venezuelano era arrivata lo scorso giovedì 21 marzo e aveva appena iniziato a fare le ricerche nella zona del mare dove dovrebbero trovarsi i resti dei due piccoli aerei nei quali viaggiavano anche dodici italiani. Il primo incidente è avvenuto il 4 gennaio del 2008 e il secondo, sempre un 4 gennaio ma del 2013.

Il 4 gennaio del 2008, in un aereo Let-410 YV2081 della compagnia Transaven viaggiavano 14 persone (o 18 come dichiarato dal comandante nel momento in cui ha lanciato l’SOS?) tra cui otto italiani: Paolo Durante, sua moglie Bruna Guerrieri e le loro bimbe di 6 e 8 anni, Sofia ed Emma, di Ponzano Veneto, due amiche di Bologna, Annalisa Montanari e Rita Calanni e una coppia di Roma in viaggio di nozze, Stefano Fragione e Fabiola Napoli.

Apparentemente il pilota Esteban Lahoud Bessil, avrebbe cercato di fare un ammaraggio ma inutilmente. L’aereo si sarebbe inabissato in un’area in cui il mare raggiunge anche i 1240 metri di profondità.

Inutili le ricerche avviate quasi d’immediato e ancora tanti i punti scuri che hanno lasciato spazio alle illazioni più strane, prime fra tutte quella di un sequestro da parte di narcotrafficanti interessati unicamente al piccolo aereo. Una possibilità che prendeva il colore della speranza perché lasciava spazio all’illusione che i passeggeri fossero rimasti vivi anche se in balia dei narcos.

Ma questa debole speranza è diventata sempre più remota a mano a mano che è passato il tempo. Poi, cinque anni dopo, ma nello stesso giorno della prima disgrazia, di nuovo un piccolo aereo Transaven Norman Islander del 1968, che da Los Roques rientrava a Maiquetìa, scompare dai radar. Tra i passeggeri Vittorio Missoni primogenito di Ottavio, l’ideatore della famosa griffe italiana, la moglie Maurizia Castiglioni e gli amici Elda Scalvenzi e Guido Foresti.

Se andiamo indietro negli anni possiamo ricordare un altro incidente molto simile a questi due. Accadde nel 1997. Era il 2 marzo quando un Cessna 402 con a bordo due coniugi veneti, Mario Parolo e Teresa de Bellis, partito da Maiquetìa, l’aeroporto internazionale del Venezuela, e diretto a Los Roques non è mai arrivato a destinazione. Dei due italiani, che viaggiavano insieme ad altri tre passeggeri si sono perse definitivamente le tracce.

Sebbene le condizioni di alcuni dei piccoli aerei che battono la rotta Maiquetìa-Los Roques, lascino molto a desiderare ci sono molte ombre che gettano dubbi su questi incidenti. Negli ultimi due casi i telefonini dei passeggeri hanno continuato a squillare anche dopo il presunto inabissamento. Nel 2008, dopo nove giorni, fu ritrovato il corpo del copilota apparentemente senza i segni che avrebbe dovuto avere un corpo rimasto in acque con pesci grandi durante nove giorni.

Anche nel 1997 fu ritrovato un corpo. Era quello di un passeggero australiano che secondo una seconda autopsia sembrerebbe morto per ferita di arma da fuoco e non per annegamento.

Per sfatare ogni dubbio sugli ultimi incidenti, i governi di Italia e Venezuela hanno siglato un accordo e investito circa 5 milioni di dollari per contrattare il servizio della nave oceanografica Sea Scout che possiede le attrezzature necessarie per scandagliare i fondali di acque molto profonde.

La nave che doveva venire già a febbraio ha rimandato il suo viaggio in Venezuela ed è arrivata solamente lo scorso 21 marzo. Secondo il ruolino di marcia avrebbe dovuto restare in acque venezuelane ben 21 giorni e dedicare i primi 11 alla ricerca dell’aereo scomparso nel 2008 e altri 10 a quello nel quale viaggiava Missoni.

Si sperava finalmente di poter far luce su questi incidenti e permettere ai familiari di avere una risposta certa su quanto accaduto ai loro cari. Ma ancora una volta le cose non sono andate nel verso sperato. Il robot della nave Sea Scout che deve materialmente effettuare le ricerche si è avariato e ora bisogna aspettare dalle sei alle sette settimane che ne arrivi uno nuovo dal Mozambico. I comandanti italiani sono rientrati e torneranno in Venezuela quando riprenderanno le ricerche.

Purtroppo il mistero di Los Roques ancora non può essere svelato.

G.T.

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