Dalla Playstation alle piste della Formula 3000

CARACAS – Qui in Venezuela, gli sport a motori hanno sempre avuto protagonisti di prestigio del calibro degli italo-venezuelani Johnny Alberto Cecotto, Enzo Potolicchio e Pastor Maldonado. Ma da circa tre anni si sta facendo spazio in questo affascinate mondo il pilota italo-venezuelano Robert La Rocca.
Il giovane pilota, nato 20 anni fa a Caracas, ha partecipato alla Formula 2000 negli Usa, e fin qui vi sembrerà tutto normale. Ma gli esordi del campione sono davvero affascinanti: la giovane promessa infatti non è mai salita su un kart fino all’età di 17 anni, quando ha scoperto che gli piaceva il rumbo dei motori grazie alla Play Station e alle corse che guardava in tv.
Dopo il primo giro su una monoposto ha mostrato tutto il suo potenziale. E continuerà a dimostrarlo.

Tu non hai mai corso con i kart. Come è nata questa passione?

E’ vero che non ho mai corso con i kart, ma sin da bambino mi sono piaciute le corse e guardavo sempre le gare in televisione. Appena ho compiuto i 18 anni, ho detto a mio papà che volevo iniziare a correre e diventare pilota. Prima di allora non ero mai salito a bordo di una monoposto, l’esperienza è stata bellissima. Poi, vista la mia abilità mio padre ha deciso di aiutarmi ad entrare nel mondo dei motori e da quel momento mi ha sempre appoggiato.

Parlaci della tua esperienza nella Formula 3 brasiliana.
Quella è stata la prima volta che ho guidato una macchina Formula 3… e la sensazione è stata bellissima. Al principio è stato difficile adattarmi, anche perché in pista c’erano molti dei campioni di questa categoria. Ma appena mi sono adattato tutto è stato più facile…

A questa gara disputata sul noto tracciato di Interlagos hanno partecipato solo piloti brasiliani, l’unico straniero era La Rocca. Durante le prove l’italo-venezuelano ha ottenuto il secondo miglior tempo che gli è valso la prima fila della griglia di partenza. Durante la gara è stato in costante lotta per il podio, ma a causa di un contatto con un avversario è svanito il sogno di vincere al primo tentativo.
Per un soffio non hai centrato l’impresa di salire sul podio. Cosa hai provato?
Innanzitutto devo ringraziare il mio team e tutte le persone che hanno partecipato in quell’evento. Correre in Brasile e gareggiare con piloti con più esperienza di me – vedi il caso di Lucas Foresti (pilota della F3 Britannica, GP 3 e World Series, n.d.r.) e Andre Negrao (F3 brasiliana e Formula Reanault Europea) – è stata un’esperienza che mi è servita per la mia preparazione come pilota professionale. Mi sarebbe piaciuto salire sul podio, ma le cose sono così. Sono comunque felice per il risultato che ho ottenuto.

Come sarà la stagione 2012 di La Rocca?
Questo sarà un anno importante perché parteciperò a due campionati, uno statunitense ed uno europeo. Questo mi servirà come preparazione alle prove che svolgerò nella GP 2, categoria dove spero di correre nel 2013.
In questo 2012, Robert La Rocca ha in programma di partecipare alle gare della Formula 3 europea in contemporanea con la Formula 2000 degli Usa. L’italo-venezuelano ha anche intenzione di partecipare ad alcune gare della Star Mazda statunitense.
Nel 2011 è sceso in pista nella F2000, quinto posto nella classifica finale su trenta piloti. Nella Star Mazda ha invece centrato un secondo posto e nella Coppa dei Campioni della categoria ha vinto una gara.

Non pensi che il salto in GP 2 sia brusco?
So che il salto è grande, ma so anche che posso riuscirci senza problemi. Sarà una bella esperienza. Se tutto andrà bene, proverò questa categoria nel 2013.

Tu ti consideri un pilota aggressivo o difensivo?
In pista devi essere sempre agressivo, ma bisogna essere anche cauti e sapere quando puoi esserlo. Ci sono momenti nella gara, ad esempio se stai lottando per il podio, in cui devi essere calmo e sapere quando tentare l’assalto.

La sua abilità alla guida ha attirato l’attenzione di un noto personaggio del mondo dei motori: Ralph Firman. Il noto ingegniere inglese nella sua lunga carriera ha preparato le monoposto a campioni del calibro di Emmerson Fittipaldi , Ayrton Senna, Mark Webber ed Eddy Irvine.

Il sogno nel cassetto?
Correre e vincere un Mondiale di Formula 1.

Le tue origini italiane?
Mio nonno è nato a Tripoli, quando la Libia era ancora italiana, e mia nonna a Venezia.
Il cammino di La Rocca nella F2000 statunitense inizierà il prossimo 12 aprile, giorno in cui ci saranno le prove per il GP di Virginia che si disputerà il 15. Chissà se l’esperienza acquisita con i videogiochi gli servirà come plus in più e gli permetta di avere una guida pulita gli faccia realizzare il sogno di qualsiasi pilota: diventare campione di Formula 1.
Robert ci proverà e – ne siamo sicuri – ci riuscirà.

PARLANO GLI ESPERTI
Ralph Firman (ingegnere meccanico): “Sono impressionato dall’abilità che ha questo ragazzo. Robert ha tutte le potenzialità per diventare una stella degli sport a motori. Il suo stile di guida è molto simile a quello di campioni del calibro di Ayrton Senna e Emerson Fittipaldi”.

Graeme Glew (il suo manager): “Nella mia carriera ho aiutato e visto un numero infinito di piloti. Tutti vogliono arrivare nell’elite del mondo dei motori, ma non tutti ci riescono. Robert ha un talento innnato che lo aiuterà a materializzare la sua meta: arrivare in Formula 1. Di Robert ricordo l’esordio in Brasile, dove ha lasciato tutti i presenti stupiti grazie alla sua abilità. Sono felice di lavorare con lui”.
Enzo Spano (commissario Fia): “E’ una bella sorpresa Robert La Rocca. Non avendo esperienza nei kart sta mostrando tutte le sue potenzialità e la pasta di cui è fatto. Spero che riesca a scalare tutte le categorie fino ad arrivare alla sua meta: la Formula 1”.

Fioravante De Simone

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