Onu: a Homs 300 morti, crimini contro umanità

ROMA –  I bombardamenti e gli attacchi contro la città ribelle di Homs, cominciati 10 giorni fa, hanno fatto almeno 300 morti, e il regime di Bashar al Assad ha commesso “crimini contro l’umanità”. La dura accusa dell’Onu per il massacro di Homs è arrivata ieri per bocca di Navi Pillay, l’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, che l’ha lanciata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.
“La natura e l’ampiezza delle violenze commesse dalle forze di sicurezza siriane indicano come dei crimini contro l’umanità siano stati verosimilmente commessi dal marzo del 2011”, ha spiegato Pillay, citando “informazioni indipendenti, credibili e verificabili”. L’Alto Commissario ha parlato di una “campagna a largo raggio e sistematica contro la popolazione civile”, condotta “con l’avallo o la complicità delle autorità siriane al più alto livello”: “Le violazioni flagranti e sistematiche dei diritti umani non solo sono continuate, ma sono aumentate” dall’inizio del 2012.
Nel frattempo, la Commissione generale della Rivoluzione siriana, una delle organizzazioni componenti l’opposizione al regime del presidente Bshar al-Assad, ha respinto il sostegno espresso alla ribellione dal leader di Al Qaida, Ayman al-Zawahiri, definendola “un’ingerenza”.
“Rifiutiamo categoricamente ogni tentativo di ingerenza della rete Al Qaida nella nostra Rivoluzione: siamo un popolo in lotta per la libertà e la dignità e per uno Stato democratico”, si legge in un comunicato diffuso sulla pagina di Facebook dell’organizzazione.
In un videomessaggio diffuso su ieri numerosi siti islamici – intitolato “Avanti, leoni della Siria” – Al Zawahiri ha accusato il regime del presidente siriano Bashar al-Assad di aver commesso dei crimini contro i propri cittadini, elogiando coloro che si ribellano contro il governo.

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