Monti tira dritto sul lavoro: «Crisi? Baratro evitato»

ROMA – L’accordo per il salvataggio della Grecia, fortemente voluto dal governo italiano, allontana il rischio contagio nell’Eurozona, ma anche l’Italia da un baratro che, appena tre mesi fa, era ad un passo. Ma per Mario Monti è presto per festeggiare, perchè nonostante notevoli ‘’passi avanti’’ molto resta da fare non solo in Europa, ma soprattutto in Italia dove il presidente del Consiglio, intenzionato ad andare avanti con le riforme annunciate, deve fare i conti con le fibrillazioni nel Pdl e soprattutto del Pd. Tanto che Pier Luigi Bersani, di fronte al rischio di una riforma del lavoro senza l’intesa con i sindacati, ammonisce il professore anche mettendo in dubbio il voto dei democratici.
Sul primo fronte, quello europeo, il professore insiste sulla necessità che si imbocchi la strada della crescita. E’ soddisfatto per l’accordo raggiunto dall’Eurogruppo: parla di ‘’risultato importante’’ perche’ ‘’toglie i rischi immediati di contagio’’.
Ora, però, anche per consentire ad Atene (e all’Italia) di uscire dalla crisi bisogna rilanciare il pil e farlo con azioni coordinate a livello Ue: il Fiscal Compact è in dirittura d’arrivo, sottolinea, e adesso ‘’sia in Europa che in Italia, senza perdere di vista nemmeno un momento la necessità di tenere al sicuro i conti, è il momento di concentrarsi sulla crescita’’. Ma non solo: per evitare che la crisi torni a mordere e scongiurare nuovi contagi in Europa si devono alzare delle barriere anti-speculazione sufficientemente alte. E Monti appare ottimista sul fatto che la Germania accetti di aumentare le risorse del fondo salva Stati europeo (Esm) a 750 miliardi.
Sul secondo fronte, quello interno, le buone notizie non mancano, ma neanche i motivi di preoccupazione.
– Siamo certamente meno vicini al baratro di quanto non fossimo 3 mesi fa e questo è percepito dai mercati e dal Mondo – può dire Monti guardando più allo spread calante che non alle Borse, rimaste freddine davanti all’intesa di Bruxelles. Il premier però non vuole minimamente abbassare la guardia. Consapevole del fatto che la strada delle riforme resta densa di ostacoli. Ecco perchè dice che è presto per pensare a politiche ‘rilassate’ sul fronte dei conti pubblici, frenando gli entusiasmi di quanto speravano in una riduzione delle imposte grazie ai proventi della lotta all’evasione. E così, nel Cdm di venerdì il governo si limiterà ad una semplificazione dell’attuale sistema fiscale, mentre per ‘’benefici’’ concreti per i ‘’contribuenti onesti’’ occorre aspettare. Magari non il 2014, visto che ‘’il pareggio di bilancio può essere perseguito con varie combinazioni di entrate e uscite’’.

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