Google, una nuova politica sulla privacy. L’Ue disapprova

BRUXELLES – Google si prepara per applicare a partire dal primo marzo la nuova politica sulla privacy, ma dall’Unione europea arrivano segnali di disapprovazione. L’authority francese sulla riservatezza, Cnil, incaricata da Bruxelles di indagare sulle nuove regole, ha inviato ieri una lettera al direttore generale della società, Larry Page. Oggi il documento è stato pubblicato sul sito web dell’agenzia. “Dalle nostre analisi preliminari – si legge nella lettera – risulta che la nuova politica di Google non rispetta i requisiti della direttiva Ue sulla protezione dei dati personali”.
Le nuove regole permettono a Google di combinare con più facilità i dati di persone che utilizzano diversi servizi, come il motore di ricerca, YouTube e Gmail, mentre sono loggate al proprio account di Google. In questo modo la società può creare un profilo più completo degli utenti e proporre loro pubblicità basate sui loro interessi e sulla cronologia delle ricerche. Le autorità dell’Ue per la protezione della privacy, ha scritto la Cnil nella lettera a Page, “sono profondamente preoccupate per la combinazione di dati personali tra diversi servizi e hanno forti dubbi sulla legalità e correttezza di tale procedimento”. Il commissario europeo alla Giustizia, Vivian Reding, ha accolto con favore la valutazione dell’authority francese e ha fatto appello a Google perché rinvii l’applicazione della nuova politica.
Google sostiene che combinare i dati nell’ambito di un profilo migliori i risultati delle ricerche e permetta agli utenti di passare più facilmente da un servizio all’altro. Secondo la società, l’obiettivo principale delle nuove regole è combinare in un unico sistema oltre 70 diverse normative sulla privacy che si applicavano finora a diversi servizi offerti da Google. “Siamo convinti che la nostra nuova politica della privacy, semplice, chiara e trasparente, rispetti tutte le leggi e i principi europei sulla protezione dei dati”, ha scritto in risposta alla lettera della Cnil Peter Fleischer, consulente di Google in materia di privacy. Gli utenti, ha aggiunto, hanno avuto più di un mese di tempo per conoscere le nuove regole.
Fleischer ha respinto la richiesta della Cnil di rinviare l’applicazione della politica. “Abbiamo informato oltre 350 utenti registrati di Google e abbiamo fornito notifiche molto visibili sulla nostra home page e nei risultati delle ricerche per utenti non registrati”, ha scritto. “Fermarsi ora – ha aggiunto – vorrebbe dire creare molta confusione per gli utenti”. Quella sulla privacy è solo una delle dispute tra Google e la Commissione europea, che sta anche indagando per capire se la società stia sfruttando la propria posizione per prevenire che altri motori di ricerca entrino nel mercato europeo.

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