Colori, allegria e confort da sempre in Ama de Casa

CARACAS – Carlos Henrique Blohm, presidente di Ama di Casa, ci racconta entusiasta la storia di questa ditta ormai sinonimo di tessuti di casa, asciugamani, lenzuola, cuscini, coperte, copriletti, tovaglie: tutti prodotti di ottima qualità. Chi non conosce, o meglio chi non ha mai usato da anni gli articoli di Ama de Casa?
Infatti la ditta nasce nel 1955 e da allora ha acquistato quote sempre maggiori del mercato venezuelano. E non è un caso, ma il risultato di un’accorta politica industriale e commerciale – come ci spiega il sig. Blohm in perfetto italiano – che ha portato l’impresa ad utilizzare il cotone raccolto a mano nell’Orinoco e impacchettato in confezioni da 220 chili. Consegnati nella fabbrica di Caricuao se ne ricava il filo che viene usato nei suoi articoli, poi colorati con prodotti organici.
Oggi Ama de casa, continuando una tendenza iniziata dapprima con Margarita Zingg, riconosciuta stilista di moda, e con Cesar Miguel Rondón, giornalista e comunicatore affermato, ricrea la stanza ideale di Toto Aguerrevere: è una una maniera di premiare il talento dei venezuelani il cui lavoro supera il grigiore della quotidianità.
Ama de Casa ha ricreato nel negozio di Los Palos Grandes la stanza esclusiva di Toto Aguerrevere, un giovane avvocato e laureato ad Harvard che un giorno ha deciso di “togliersi la cravatta ed essere felice”, come dice lui stesso. E così iniziò a scrivere, con uno stile di humor nero e burlone, in diverse riviste e sul suo blog assai visitato nel 2010, fino a pubblicare il primo libro “Cuentos de Sobremesa”.
Mediante un’accurata selezione dei prodotti della sua variegata linea di biancheria con disegni esclusivi, Ama de Casa, insieme al personaggio scelto, ha creato una stanza da sogno che assomigli il più possibile al desiderio di Toto Agguerrevere. Un progetto che va oltre la decorazione, si tratta di esprimere l’essenza, i suoi gusti, gli affetti, l’atmosfera, l’ispirazione, fino alle vicende più intime che vorremmo conoscere delle persone che ammiriamo. E così curiosando tra gli oggetti possiamo capire più a fondo la loro vita.
La stanza di Toto, lui stesso la descrive “circondata di quadri e fotografie che mi ricordano i momenti più felici della mia vita. Foto di camping con gli amici di allora, i miei tempi all’università di Harvard, altre due o tre di notti sensazionali. I libri appoggiati sulla scrivania e quelli allineati sugli scaffali sono proprio quelli che un giorno hanno acceso la mia fantasia e mi hanno spronato a dedicarmi alla scrittura”.

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