Liberalizzazioni, il governo pone la fiducia

ROMA – “Su incarico del Consiglio dei ministri pongo la questione di fiducia” sul “testo identico a quello approvato al Senato” del decreto liberalizzazioni. Lo ha detto ieri in aula alla Camera il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda.
Poco prima la Camera aveva respinto la richiesta, avanzata dall’Idv, di rinvio in commissione del decreto liberalizzazioni, con 224 voti di differenza. “Non c’è nessun motivo di rinviare in commissione”, era stata la posizione espressa dall’esecutivo. Il capogruppo Idv Massimo Donadi aveva spiegato che “la Ragioneria generale dello Stato ha di fatto dato parere negativo su ben 5 articoli del decreto in quanto non garantite le coperture finanziarie”. Un esame “nel merito di queste obiezioni della Ragioneria non c’è stato”, ha osservato Donadi. I dubbi della Ragioneria generale dello Stato non hanno impedito alla commissione Bilancio di dare parere favorevole al provvedimento, dopo aver preso atto dei chiarimenti arrivati dal governo.
Dopo che la Camera ha respinto la richiesta dell’Idv, ha preso la parola il presidente della Camera Gianfranco Fini per esprimere il proprio ‘’rammarico’’ per ‘’l’insensibilità dell’esecutivo’’ che non ha dato ‘’ulteriori elementi di valutazione’’ come richiesto in Aula. Richieste che, secondo il presidente della Camera, avevano ‘’fondatezza’’. Quanto alla posizione espressa da Fini, Giarda si è limitato a dire: ‘’Ne prendo atto’’.
Le dichiarazioni sul voto di fiducia inizieranno oggi. Il voto finale sul provvedimento sarà giovedì sera.
Dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio è emerso anche che la questione della copertura al decreto sulle liberalizzazioni verrà esaminata dalla Giunta per il Regolamento. La questione “è materia su cui è tenuto a rispondere il ministro dell’Economia”, ha detto Giarda ai cronisti alla Camera. “Il ministro dei Rapporti con il Parlamento – ha aggiunto – si occupa solo di calendari…”.

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