Monti in Asia: L’asso del lavoro per convincere gli investitori

MILANO – Mario Monti è partito per un lungo tour per i principali paesi dell’Estremo Oriente lasciandosi alle spalle, ma solo per qualche giorno, le polemiche sulla riforma del mercato del lavoro. Ma nel ‘’road show’’ per illustrare i progressi dell’Italia, il Professore avrà un asso nella manica in più: proprio la riforma appena varata dal governo che, oggetto di un duro confronto a tutti i livelli in Italia, vedrà in Oriente il suo primo ‘test’ internazionale.
Sette giorni fra Corea del Sud, Giappone e Cina – con breve tappa ieri notte in Kazakhstan – per spiegare agli investitori orientali che possono tornare a puntare sulla Penisola. Un viaggio, però, anche di contatti internazionali con altri leader mondiali, visto che a Seoul ci sara’ il Forum sulla Sicurezza Nucleare al quale sono attesi numerosi leader. L’operazione di ‘immagine’ iniziata nelle piazze finanziarie europee e ripetuta in quelle statunitensi proseguirà dunque in Estremo Oriente dove il governo ritiene vi sia una forte ‘’domanda di Italia’’. Ma la missione avrà anche una forte connotazione diplomatica e multilaterale.
In Corea, prima tappa del viaggio, Monti parteciperà alla Conferenza per la Sicurezza del nucleare civile e militare, dove terrà un intervento nel quale esalterà il know how italiano, grazie alla scuola di formazione di Trieste, centro di eccellenza in materia. Il summit sarà l’occasione anche di alcuni incontri bilaterali, alcuni già fissati altri ‘’on the spot’’. Al vertice sono attesi circa 16 capi di Stato e una ventina di capi di governo (presente anche l’indiano Singh). Occasione propizia per premere sui partner del G8 e G20 affinchè si adottino azioni congiunte per stimolare crescita e occupazione.
Non si esclude che a Seul Monti possa avere un incontro anche con il premier spagnolo Mariano Rajoy per un definitivo chiarimento a quattr’occhi, che farebbe seguito a quello a distanza dell’altra sera tra Roma e Madrid, dopo le affermazioni del Prof, al forum di Cernobbio, sui rischi di un ‘’contagio spagnolo’’ in merito alla crisi economica.
Sul fronte bilaterale gli incontri saranno dunque al più alto livello: Monti vedrà inoltre il presidente coreano Lee Myung-bak, il premier giapponese Noda e quello cinese Wen Jiabao. tre occasioni per spiegare l’andamento della crisi europea dei debiti sovrani: un po’ per rassicurare che il peggio è passato, un po’ per chiarire che la strada per uscire dal tunnel passa per crescita e occupazione.
Naturalmente, Monti non mancherà di illustrare quanto fatto dal suo governo sul fronte interno. A cominciare dalle riforme varate. Il suo leit motiv, spiegano a palazzo Chigi, sarà che l’Italia è parte della soluzione e non più un problema, ma è anche un esempio per altri partner Ue. Stessi concetti che il premier intende ribadire a banchieri, investitori e industriali asiatici. Oltre che ai media, per raggiungere una platea specializzata ma più vasta, come dimostra la visita che farà al quotidiano economico Nikkei Shimbun.
Il medesimo approccio Monti lo avrà in Cina dove sarà ricevuto dal premier Wen il 31. Il giorno successivo, a margine del Forum for Asia (una sorta di Davos orientale che il Professore avrà l’onore di aprire) in programma a Boao, sull’isola di Hainan, incontrerà il suo vice, Li Keqiang, destinato alla premiership.
La tappa nipponica e quella cinese, però, non saranno solo rose: con Tokyo si discuterà anche della necessità di maggiori sforzi sul fronte delle liberalizzazioni e degli scambi. Con Pechino, invece, i nodi sono altri: dalla contraffazione, alla tutela dei brevetti; passando per la flessibilità del cambio. Sul fronte dei diritti umani, invece, il Professore sembra avere un approccio molto pragmatico: promuovere le riforme, ma senza forzature perchè – si spiega in ambienti diplomatici – le condanne servono in patria, ma non hanno effetti in Cina.

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