“L’isola guarda già al domani” Oggi forse l’incontro con Fidel

SANTIAGO DE CUBA – “In questo momento così importante della sua storia, Cuba sta guardando già al domani, e per questo si sforza di rinnovare e ampliare i suoi orizzonti”. Lo ha affermato il Papa nel discorso di saluto a Raul Castro e alle altre autorità che lo hanno accolto all’aeroporto internazionale di Santiago de Cuba, richiamando “quell’immenso patrimonio di valori spirituali e morali che hanno plasmato la sua identità più genuina che – ha scandito – a ciò potrà cooperare”. Benedetto XVI ha poi citato alcune personalità cubane, nella cui opera tali valori “si trovano scolpiti” e tra gli “insigni padri della patria” ha nominato due cattolici, il beato José Olallo y Valdes, il servo di Dio Felix Varela, insieme con “l’insigne José Martí”, militante contro l’occupazione spagnola di Cuba di fine ‘800, alla cui figura si richiama la rivoluzione. “La Chiesa, da parte sua, ha saputo contribuire con impegno alla promozione di tali valori mediante la sua generosa e instancabile missione pastorale, e rinnova i suoi propositi di continuare a lavorare senza tregua per servire meglio tutti i cubani”, ha aggiunto il Pontefice assicurando di pregare il Signore affinchè “benedica con abbondanza questa terra e i suoi figli, in particolare quelli che si sentono svantaggiati, gli emarginati e quanti soffrono nel corpo e nello spirito, e, per intercessione della Nostra Signora della Carità del Cobre, conceda a tutti un futuro pieno di speranza, di solidarietà e di concordia”. Oggi il Pontefice sarà a L’Avana, dove incontrerà Raul Castro al Palacio de la Revolución. Probabile, anche se non in programma, l’incontro con Fidel Castro.

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