Milan-Barça, oggi sfida tra giganti

ROMA – Dopo tanto parlarne, arriva il momento della verità per Milan-Barcellona, il duello più appassionante nel quadro dei quarti di Champions League. La capolista della serie A appare più debole rispetto alla corazzata blaugrana, che negli ultimi anni ha vinto tutto, ma l’esperienza internazionale dei rossoneri può dare loro una mano. Milan e Barcellona si ritroveranno stasea a San Siro, per la gara di andata, dopo le due partite della fase a gironi: all’andata fu 2-2 al Camp Nou, mentre a Milano i catalani vinsero 3-2. Sono state le uniche occasioni in cui gli uomini di Pep Guardiola hanno quanto meno sofferto nel loro cammino nel torneo 2011/12. In una lunga serie di sfide continentali, quella tra catalani e milanisti è una delle più classiche e ha fatto la storia del calcio moderno. I due club, che detengono insieme undici Coppe Campioni/Champions league (sette rossonere, quattro blaugrana), sono al momento in parità nelle competizioni internazionali, con un bilancio di cinque successi a testa, più quattro pareggi. La prima sfida risale al novembre 1959, in Coppa Campioni. Il Barcellona si impose 2-0 al Meazza e 5-1 in casa. Dei 14 precedenti, quello che i tifosi rossoneri ricordano con maggior piacere è il 4-0 nella finale di Coppa Campioni del 1994, con i gol di Massaro (doppietta), Savicevic e Desailly (e Guardiola in campo). Sulla panchina rossonera sedeva Fabio Capello, su quella dei catalani un monumento del calcio come Johan Cruyff. Più forte e spettacolare il Milan di Arrigo Sacchi o il Barcellona dei mostri sacri firmato Guardiola? Difficile rispondere su chi prevarrebbe in questa immaginaria sfida a distanza. La squadra di Sacchi fu l’ultima capace di vincere due volte di seguito il massimo trofeo continentale, quella di Guardiola è la maggiore indiziata a succedere a se stessa. Certo è che le anime vincenti dei due club hanno una matrice comune, che rimanda al ‘calcio totale’ nato in Olanda. Un comune sentire testimoniato dal gran numero di campioni che negli anni hanno percorso il binario Milano-Barcellona (e viceversa). Il travaso di piedi buoni inizia nel ‘97, con il passaggio di Reiziger e Dugarry al Barcellona, dopo la sfortunata annata con Tabarez ed il Sacchi-due. L’anno successivo tocca a Winston Bogarde e Patrick Kluivert (90 reti in sei anni in blaugrana). Nel 2001 fu Francesco Coco a trasferirsi in Catalogna, senza però lasciare grandi ricordi di sé. Percorre la strada inversa Rivaldo, che nel 2002 veste la maglia rossonera, ma sarà un’avventura con poca fortuna: vince la Champions del 2003, ma in finale non gioca nemmeno un minuto e all’inizio della stagione successiva cambia già aria. Nel 2005 è la volta di Demetrio Albertini, che giocherà a Barcellona solo mezza stagione, riuscendo comunque a farsi apprezzare. Gli ultimi campioni a trasferirsi da Barcellona a Milano si chiamano Ronaldinho e Ibrahimovic.

INFERMERIA ROSSONERA
Pato cerca risposte negli Usa
ROMA – “Non andiamo a cercare il miracolo, ma a scoprire se c’è qualcosa che non abbiamo capito e che fa ricadere Pato sempre nella stessa trappola: per noi è un mistero”. Così Jean Pierre Meersseman, chiropratico di fiducia del Milan, spiega lo scopo del viaggio dell’attaccante che da oggi si sottoporrà alle visite del professor Frederick Carrick alla Life University of Marietta di Atlanta (Usa). Meersseman è partito per gli Usa con Pato e il preparatore atletico rossonero Bruno Dominici.

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