Legge sui partiti: d’accordo i leader di Pd, Pdl e Udc

ROMA – L’urgenza, concordano tutti, c’è. E forse anche gli estremi per un decreto. Perchè il caso Lusi e il terremoto di via Bellerio mettono a nudo i vizi della gestione dei soldi da parte dei partiti della Seconda Repubblica. Ed è necessario agire, dare un segnale in fretta.
E’ ”improrogabile”, scrive Pier Luigi Bersani in una lettera a Pier Ferdinando Casini e Angelino Alfano, agire su ”trasparenza e controlli dei bilanci”. ”Passiamo dalle parole ai fatti”, concorda il leader Udc. ”Con me si sfonda una porta aperta”, risponde il segretario del Pdl.
Le proposte di legge in Parlamento ci sono, ma sono ferme. Dopo il caso Lusi i leader politici avevano concordato sulla necessità di condurre in porto dopo più di 60 anni la legge sui partiti prevista dall’art.49 della Costituzione. Ma ancora niente. Fino ad ora, almeno. Perchè lo tsunami leghista sembra indurre un’accelerazione decisiva, almeno sui bilanci.
Ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sollecitato ”adeguate iniziative”. Tocca in primo luogo ai partiti agire in Parlamento. Perciò il segretario del Pd Bersani scrive ai leader di Pdl e Udc:
”Credo che possiamo condividere una forte preoccupazione. I fatti gravissimi delle recenti inchieste giudiziarie rendono ormai improrogabile il cambiamento delle normative sulla trasparenza e i controlli dei bilanci dei partiti”. E ci sono, è convinto Bersani, ”le condizioni politiche per approvare in tempi brevissimi una legge di pochi articoli che abbia una corsia di assoluta priorita”’.
”Con me si sfonda una porta aperta”, risponde Alfano. ”Sono totalmente d’accordo”, è la risposta di Casini. ”Procediamo rapidamente, insieme anche ai colleghi del Pdl, passando dalle parole ai fatti”.
E già si notano alcuni punti di contatto tra gli interventi proposti da Bersani e quelli che si leggono nella proposta di legge firmata da Casini. Tra gli altri, il controllo della Corte dei conti sui bilanci e l’obbligo di rendere pubbliche le donazioni oltre 5 mila euro. E anche sanzioni più rigide, propone Bersani. Mentre Alfano annuncia: ”mi farò carico di un testo”, su cui lavora il Pdl, che prevede tra l’altro forme di finanziamento all’americana.
E mentre l’Idv presenta un referendum per abolire i rimborsi elettorali, dell’iter di un provvedimento sui bilanci si è iniziato a parlare anche a via Arenula, nel corso degli incontri sulla giustizia col ministro Paola Severino. Per procedere più rapidamente, l’Udc ha proposto di inserirle nel ddl anticorruzione, ma il Pd non è d’accordo. E allora si fa strada pure l’ipotesi di un decreto, che disciplini solo le norme sui bilanci.
”Siamo prontissimi” ad appoggiarlo, dichiara dal Pd Francesco Boccia. ”Se c’è la volontà di un decreto, lo sosterremo”, afferma l’Udc Roberto Rao. E Maurizio Gasparri dice che un dl o un emendamento a uno dei decreti già all’esame del Parlamento, potrebbe andare bene anche al Pdl. Il governo, ha detto Severino agli esponenti dei partiti, raccoglierà le sollecitazioni su questo tema. Ma a Palazzo Chigi (da lì dovrebbe partire l’input per un decreto) spiegano di non aver al momento esaminato la questione. Intanto, dopo l’incontro con il Pd il Guardasigilli conclude il giro di consultazioni con i partiti sulla giustizia. Ci sono ”ampi spazi per una riforma condivisa” su temi ”tra i più difficili in materia di giustizia”, afferma. La prossima settimana Severino illustrerà ai partiti le modifiche del governo al ddl anticorruzione. E il 17 la proposta di riforma sui reati contro la P.a. sarà depositata alla Camera. Piu’ in alto mare i lavori su intercettazioni e responsabilità civile dei magistrati. Ma Fabrizio Cicchitto ricorda che il Pdl si aspetta che il ministro si occupi delle intercettazioni.

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