Il Milan torna in vetta soffrendo con il Chievo

VERONA – Il Milan mette la freccia e torna in testa alla classifica: il massimo risultato con il minimo sforzo, la bordata di Muntari dopo 8 minuti, in una partita tutt’altro che bella.
Il ‘diavolo’ vince ma davanti al solito Chievo compatto e disposto con ordine certosino resta il satanasso pasticcione delle ultime esibizioni. Sotto una fitta pioggia, che ha disturbato gran parte dell’incontro, i rossoneri hanno evitato che il Bentegodi si trasformasse in un’altra “fatal Verona” a 40 anni da quel tricolore gettato alle ortiche contro l’Hellas.
Con 13 assenti, molti dei quali di gran peso (ma i sostituti hanno risposto bene, in particolare Yepes), Allegri fa quello che può e manda in campo una formazione inedita chiamando addirittura dalla Primavera il giovane Desciglio, classe ‘92, alla destra della difesa, innestando dal primo minuto Gattuso e affidando l’attacco a Robinho e Ibra. Evidentemente tuttavia la paura fa 90 anche per gli squadroni se sono incerottati e l’inizio rossonero è tra i più confusi delle ultime esibizioni. A centrocampo Gattuso fatica a trovare le misure, Ibra fatica a trovare strada nei labirinti dei difensori, Robinho fa lo spettatore non pagante.
Insomma quando tutti pensano che la squadra di Allegri potrebbe rischiare proprio qui a Verona di salutare ambizioni tricolori ci pensa Muntari a mettere la strada in discesa. Dopo 8 minuti il suo sinistro da ben oltre 20 metri non lascia scampo a Sorrentino e toglie qualche quintale di preoccupazioni al Milan. Nonostante ciò il comportamento dei rossoneri resta stentato, macchinoso, a volte troppo involuto un Ibrahimovic lasciato solo davanti come una cattedrale nel deserto.
Il Chievo subisce il gol ma non si scompone e al 14’ va vicino al pari quando Desciglio si aiuta con una mano dall’limite dell’area. La punizione di Bradley finisce non troppo lontano dalla traversa. Il Chievo pressa molto alto e il Milan fatica a trovare le sponde giuste a centrocampo e quando ci riesce Ibra non sempre è pronto ad addomesticare palla.
Al 23’ Paloschi riesce a far scivolare un pallone in rete ma l’arbitro aveva già fischiato il fuorigioco. Deve arrivare quasi la fine del tempo perché si svegli Robinho: il brasiliano si inventa una serpentina in aera, salta mezza dozzina di gambe ma spara fuori. E’ il Chievo però ad avere l’occasione più clamorosa sui piedi Rigoni al 45’. Il veneto ha praticamente un rigore a disposizione ma il tiro quasi a botta sicura, con il pubblico già pronto ad urlare per il pareggio, finisce a lato.
Ma la partita non è certo finita e nel secondo tempo i padroni di casa avanzano a testuggine in un assalto quasi continuo. Al 4’ un miracolo di Abbiati su tiro di Pellissier evita il pari.
Il Milan si rende pericoloso solo al 30’ con un destro interno di Ibra che si spegne sul fondo. Al 36’ Nesta intercetta con il braccio in piena area un tocco di Pellissier che però stava rientrando ed era quindi in fuorigioco: chi dalla parte veronese sognava un rigore rimane deluso. Tanto Chievo non basta però: Allegri toglie un Robinho inutile, rafforza il centrocampo con Emanuelson e riduce i rischi riservandosi, per non farsi mancare nulla, un ultimo brivido al termine del recupero.
Allo scadere Acerbi riesce anche a bucare Abbiati, ma anche in questo caso il suo gesto è viziato dal fuorigioco. Davvero sfortunato il Chievo, il Milan invece ringrazia rendendo sempre più appassionate e incerto lo sprint scudetto.

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