Monitoraggio socio-sanitario, l’appello di Carozza ai Comites

ROMA – ROMA – È partito il monitoraggio sulla situazione socio-sanitaria dei cittadini italiani residenti all’estero voluto dal Cgie, che, grazie al lavoro delle proprie Commissioni Tematiche e Continentali, ha concluso prima dell’ultima Assemblea Plenaria di marzo l’iter preparatorio per avviare il progetto nato ormai quasi un anno fa.
In una lettera ai presidente dei Comites, responsabili della diffusione e della raccolta dei questionari tra il mese di aprile e quello di giugno, il segretario generale del Cgie, Elio Carozza, ha ricordato “l’importanza che riveste questa iniziativa le cui finalità sono state condivise da tutto il Cgie. Un’importanza”, ha aggiunto, “il cui successo sarà direttamente proporzionale al grado di coinvolgimento che i Comites dedicheranno alla concreta realizzazione della raccolta. Ciò nell’ambito delle loro specifiche attribuzioni che la legislazione assegna a questi organismi”.
“Si tratta ora di dedicarsi alla buona riuscita di una “azione straordinaria” nella ordinarietà delle funzioni che i Comites svolgono per le nostre comunità”, è stato l’invito di Carozza. “Una straordinarietà che acquista un significato particolare in questo tempo critico e delicato che stiamo attraversando”.
Il segretario generale è convinto che “questo impegno ci aiuterà a rinsaldare quei valori di solidarietà e gratuità su cui si fonda la vita e l’esperienza delle nostre comunità”. E che, proprio per questo, non mancherà in questi mesi il “fattivo contributo” dei presidenti e di tutti i componenti del Comites, ai quali è affidato il compito di raccogliere i questionari approntati dal Cgie, insieme ai consiglieri del Cgie stesso.
Il questionario è rivolto a tutte le persone di qualsiasi età che intendono contribuire a segnalare, nella anonimità più assoluta e garantita, il proprio stato socio-sanitario in cui si trovano. Poche e semplici sono le domande a cui occorre rispondere: informazioni generali, dati anagrafici, livello di istruzione, stato civile, condizione occupazionale e condizioni socio-sanitarie.
Lo scopo finale è quello di identificare le specificità socio-sanitarie dello stato di bisogno degli italiani residenti all’estero, senza alcuna valenza di inchiesta scientifica – questo è stato detto subito e ribadito più volte -, ma per monitorare, in modo semplice e rapido, indicazioni e tendenze tali da rispondere adeguatamente alle esigenze delle comunità all’estero in campo socio-sanitario.
Per la compilazione dei moduli sono a disposizione, principalmente, le sedi dei Comites, ma anche quelle di tutti gli Uffici Consolari, nonché delle associazioni, dei patronati e delle missioni cattoliche presenti sul territorio che vorranno essere coinvolte nell’iniziativa.
A Comites e Cgie spetta il coordinamento dell’iniziativa, che si concluderà il 30 giugno. Dopo quella data ed entro il 31 luglio, i Comites dovranno rispedire i questionari compilati alla segreteria del Cgie, Piazzale della Farnesina,1 00194 Roma.
In una lettera ai presidente dei Comites, responsabili della diffusione e della raccolta dei questionari tra il mese di aprile e quello di giugno, il segretario generale del Cgie, Elio Carozza, ha ricordato “l’importanza che riveste questa iniziativa le cui finalità sono state condivise da tutto il Cgie. Un’importanza”, ha aggiunto, “il cui successo sarà direttamente proporzionale al grado di coinvolgimento che i Comites dedicheranno alla concreta realizzazione della raccolta. Ciò nell’ambito delle loro specifiche attribuzioni che la legislazione assegna a questi organismi”.
“Si tratta ora di dedicarsi alla buona riuscita di una “azione straordinaria” nella ordinarietà delle funzioni che i Comites svolgono per le nostre comunità”, è stato l’invito di Carozza. “Una straordinarietà che acquista un significato particolare in questo tempo critico e delicato che stiamo attraversando”.
Il segretario generale è convinto che “questo impegno ci aiuterà a rinsaldare quei valori di solidarietà e gratuità su cui si fonda la vita e l’esperienza delle nostre comunità”. E che, proprio per questo, non mancherà in questi mesi il “fattivo contributo” dei presidenti e di tutti i componenti del Comites, ai quali è affidato il compito di raccogliere i questionari approntati dal Cgie, insieme ai consiglieri del Cgie stesso.
Il questionario è rivolto a tutte le persone di qualsiasi età che intendono contribuire a segnalare, nella anonimità più assoluta e garantita, il proprio stato socio-sanitario in cui si trovano. Poche e semplici sono le domande a cui occorre rispondere: informazioni generali, dati anagrafici, livello di istruzione, stato civile, condizione occupazionale e condizioni socio-sanitarie.
Lo scopo finale è quello di identificare le specificità socio-sanitarie dello stato di bisogno degli italiani residenti all’estero, senza alcuna valenza di inchiesta scientifica – questo è stato detto subito e ribadito più volte -, ma per monitorare, in modo semplice e rapido, indicazioni e tendenze tali da rispondere adeguatamente alle esigenze delle comunità all’estero in campo socio-sanitario.
Per la compilazione dei moduli sono a disposizione, principalmente, le sedi dei Comites, ma anche quelle di tutti gli Uffici Consolari, nonché delle associazioni, dei patronati e delle missioni cattoliche presenti sul territorio che vorranno essere coinvolte nell’iniziativa.
A Comites e Cgie spetta il coordinamento dell’iniziativa, che si concluderà il 30 giugno. Dopo quella data ed entro il 31 luglio, i Comites dovranno rispedire i questionari compilati alla segreteria del Cgie, Piazzale della Farnesina,1 00194 Roma.

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