Pdl a Monti: “Spieghi a chi si riferiva con ‘conseguenze umane’”

ROMA – Il governo precedente ‘’ha fatto molto’’. Mario Monti ‘concede’ il riconoscimento dell’azione dell’esecutivo Berlusconi, ma non basta. Pesano ancora sul Pdl le parole di martedì, quando il premier ha addossato la colpa dei numerosi suicidi proprio al governo precedente.

Quarantadue deputati mettono la firma ad un’interrogazione al premier affinché spieghi ‘’cosa mai intendesse con l’espressione ‘conseguenze umane’ e se si riferisse al Pdl quando additava ‘chi ha portato l’economia in questo stato’’’.
Quarantadue, meno uno, visto che Mariastella Gelmini ritira subito la firma all’interrogazione. Eppure, restano lì nero su bianco nomi di calibri come Renato Brunetta, Maurizio Bianconi, Giorgia Meloni, Viviana Beccalossi, Michele Scandroglio, Marcello De Angelis. Un mix di ex Fi e An, che sfugge alla divisione classica tra le due anime del Pdl. E che mette nel mirino il presidente del Consiglio.

Ed è solo l’ultima puntata di una lunga serie di maldipancia tra le file del partito, ‘costretto’ a sostenere il governo dei tecnici.

Già martedì, Monti aveva in parte precisato il senso delle sue affermazioni. Ma questo non basta al nutrito drappello di malpancisti Pdl. E sarà il ministro Piero Giarda, con ogni probabilità, a rispondere all’interrogazione.

Nel testo si sottolinea che è ‘’un dovere etico e politico’’ per il presidente del Consiglio spiegare in modo compiuto cosamai intendesse con l’espressione ‘’conseguenze umane’’ pronunciata l’8 maggio 2012 – in relazione evidentemente con i sucidi che si stanno verificando – e a chi si riferisse se non al Popolo delle Libertà quando ha poi specificato: ‘’Chi ha portato l’economia in questo stato’’.

Con l’interrogazione, i firmatari chiedono inoltre al presidente del Consiglio ‘’se non ritiene ingiustificato ed un fuor d’opera il tentativo auto assolutorio dell’operato del governo, specie in presenza di critiche nazionali ed internazionali così serrate e puntuali e in presenza di provvedimenti quali quella dell’erogazione di un contributo di 35 miliardi di euro a favore della Grecia a fronte di un introito stimato per l’Imu di 20-12 miliardi di euro’’.

I firmatari sottolineano nella mozione come ‘’molteplici potrebbero essere le opzioni e diverse sarebbero le conseguenze e le valutazioni politiche, se, per esempio il Presidente del Consiglio si fosse riferito agli speculatori internazionali che hanno giocato e scommesso sulla sostenibilità del debito pubblico italiano; oppure ai grandi gruppi bancari, realtà peraltro ben nota e rappresentata nel suo governo, che, se così si può dire, hanno smesso di fare le banche di credito e hanno iniziato a fare le banche di investimento”

Oppure – si legge ancora nell’interrogazione – “che si riferisse ai cosiddetti soliti noti, quali Goldman Sachs, realtà nota al Professor Monti, o ad enti e associazioni internazionali, anch’essi di conoscenza del Presidente del Consiglio, conosciuti per la loro incidenza della determinazione delle linee guida della governance economica internazionale’’.

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