Ecco la ‘Spending Review’, entro giugno 4,2 mld di tagli

ROMA – La revisione della spesa è partita:  entro il mese di giugno saranno varati tutti gli strumenti operativi per ottenere le riduzioni di spesa programmate (decisione del Consiglio dei Ministri del 30 aprile scorso), pari ad almeno 4,2 miliardi di euro, su un volume di spesa considerata aggredibile di circa 100 miliardi.

E’ quanto comunicato dal governo al termine del Comitato interministeriale per la revisione della spesa, presieduto dal presidente del Consiglio Mario Monti e composto dal ministro per il programma di governo Piero Giarda, dal ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Filippo Patroni Griffi, dal viceministro dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli e dal sottosegretario di Stato alla Presidenza Antonio Catricalà.

Enrico Bondi, commissario straordinario per la spending review, ha illustrato il lavoro condotto sino a oggi e ha presentato, come previsto dal decreto legge pubblicato l’8 maggio sulla Gazzetta Ufficiale, il ‘cronoprogramma’ per la razionalizzazione della spesa dell’acquisto di beni e servizi.

I primi risparmi saranno pari a 4,2 miliardi di euro, su un volume di spesa considerata ‘aggredibile’ di circa 100 miliardi, e gli strumenti operativi per ottenere queste riduzioni di spesa saranno varati entro il mese di giugno.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano intanto avverte: sì a politiche di “risanamento e restrizioni della spesa pubblica” ma “non bisogna fare tagli col machete”.

Il Presidente evidenzia anche che sulla crisi in atto pesano le “politiche di bilancio restrittive, le scelte di risanamento e consolidamento fiscale adottate per far fronte alla pressione dei mercati sui titoli del nostro debito pubblico”.
Sempre sulla spending review le segnalazioni on line degli sprechi da parte dei cittadini sono arrivate a quota 130.000. Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri rassicura:

– Ci saranno sicuramente tagli ma i livelli di sicurezza non saranno abbassati.

Elsa Fornero, ministro del Lavoro, ha riferito che il processo di spending review è già in corso nel suo ministero.

– Nessuno ha il piacere sadico di fare o proporre tagli – ha commentato – ma tutti i ministri sono consci di quanto sia importante selezionare la spesa pubblica e tagliare dove ci sono spese inefficienti e sprechi.

Per il segretario del Pdl Anegelino Alfano la razionalizzazione della spesa è la via per “proporre un orizzonte con meno tasse, meno sprechi e meno debito pubblico”.

Bondi ha dunque fissato il timing degli interventi e individuato le macro aree sulle quali agire per ottimizzare e ridurre la spesa: ottimizzazione dei prezzi-costi unitari, delle quantità-consumi unitari, integrazione e razionalizzazione degli strumenti già esistenti. Tassello fondamentale è il controllo dei prezzi negli acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione. Le analisi già fatte “suggeriscono la possibilità di una serie di azioni per realizzare un sistema di acquisto realmente integrato”, fa sapere Palazzo Chigi spiegando che l’obiettivo sarà quello di “ottimizzare il prezzo unitario di acquisto”.

Sono oltre 130 mila le segnalazioni arrivate da cittadini e associazioni al Governo per segnalare “inefficienze e sprechi” e proporre soluzioni per razionalizzare la spesa pubblica. La consultazione si chiuderà oggi e alcune segnalazioni hanno motivato – spiega il governo – “un’indagine specifica”.

Il comitato interministeriale tornerà a riunirsi il 12 giugno quando saranno disponibili i risultati della spending review interna effettuata dai singoli ministeri.

Infine, per quanto riguarda il decreto sulla spending review, all’esame delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, sono 112 gli emendamenti presentati.

LE REAZIONI
Idv: “Si parta
da palazzo Chigi”
Anna Maria Cancellieri (ministro dell’Interno):
‘’Ci saranno sicuramente dei tagli – ha detto il ministro Cancellieri -, questo credo sia accertato, ma i livelli di sicurezza non saranno abbassati’’.

Giorgio Squinzi (Presidente di Confindustria):
I tagli su 100 mld di spesa pubblica con un possibile risparmio di 4,2 miliardi di euro entro l’anno ‘’deve essere soltanto l’inizio, mi aspetto molto di più” ha detto Giorgio Squinzi.

Stefano Pedica (Idv)
La spending review deve partire dalla casa del ‘padrone’, ovvero da Palazzo Chigi” spiega il senatore Stefano Pedica.
– Basta pensare, parlando di sprechi, che a Palazzo Chigi c’è un ospedale interno, che costa 2 milioni all’anno e dove lavorano 11 medici pagati fino a 240 mila euro. Poi, sempre a Palazzo Chigi, ci sono le auto blu che costano 2 milioni, 400 dirigenti per i quali vengono sborsati 60 milioni e altri benefit per un importo complessivo di 3 miliardi. Volendo fare una seria revisione della spese – dice – si potrebbero anche tagliare le Province, risparmiando 9 miliardi. E rinunciando all’acquisto degli F 35, si ricavarebbero altri 10 miliardi. Fare i conti è facile e a costo zero, basta volere fare cose giuste ed eque. Sospendano la parata del 2 giugno, inutile e costosa.

Angelino Alfano (segretario Pdl):
“Mi fa piacere l’annuncio del ministro Giarda: è bene che la spending review abbia come target 100 miliardi di euro e non 4 o 5 miliardi – ha detto Alfano -. E’ una cifra adeguata, l’unico modo con cui potremo proporre meno tasse, meno sprechi, meno debito pubblico”. E ha aggiunto che “l’obiettivo di fondo deve restare la diminuzione delle tasse”. Secondo il leader del Pdl “per sostenere la crescita fin da subito” alcune risorse possono essere ricavate presto già dai risparmi che saranno realizzati grazie alla spending review.

Pier Luigi Bersani (segretario Pd)
“Siamo d’accordissimo con la spending review, ma non creiamo troppe aspettative. E’ vero che forse sprechiamo un sacco da alcune parti, ma è anche vero che poi non abbiamo i soldi per la benzina delle volanti” ha affermato Pier Luigi Bersani.

– C’è necessità di fare risparmi, ma non aspettiamoci troppo nel breve termine – ha concluso.

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