Disponibilità Esercito contro sciacallaggio

ROMA – “L’Esercito ha dato la propria disponibilità per la prevenzione dello sciacallaggio. L’abbiamo data agli enti locali, al ministero dell’Interno, alla Protezione civile. Le forze armate danno sempre la loro disponibilità quando c’è bisogno di loro’’. Così il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ospite di ‘Sky Tg24-L’intervista’.

– Fino ad ora – spiega l’ammiraglio Di Paola – abbiamo fornito il sostegno, capacità specilistiche e i mezzi che ci sono stati richiesti. Se ci sarà richiesto di intervenire sul territorio in funzioni di protezione dei beni degli sfollati, lo faremo certamente. L’intervento dello Stato – assicura – è forte ed efficace, lo Stato non è distante.
Mercoledì in Consiglio dei ministri il presidente del Consiglio, Mario Monti, “porterà sul tavolo – annuncia il ministro – i temi dell’individuazione delle risorse necessarie per la fase di ricostruzione” dopo il sisma che ha colpito l’Emilia.
In merito alle polemiche per la sfilata del 2 giugno ai Fori Imperiali, Di Paola dichiara:

– Lo spreco è l’utilizzo improprio e non corretto delle risorse. Suggerirei moderazione nei termini: le cattive parole non servono a nessuno. La sfilata del 2 giugno è un simbolo, e i simboli non sono mai uno spreco. Sono dello stessa sostanza dei sogni, essenziali per l’uomo.

Ha poi precisato:

E’ noto che ho presentato un disegno di legge per la ristrutturazione profonda delle Forze Armate che prevede una riduzione di 40 mila persone in 10 anni, devo ancora trovare un’amministrazione che abbia fatto una proposta così incisiva. E insieme a questo – prosegue – sono previste riduzioni di comandi, strutture, entità, porti e basi. Questo è un profondo e serio programma di riforma. Inoltre metterà a disposizione anche un patrimonio infrastrutturale di grande importanza. Le Forze armate hanno bisogno di avere delle capacità operative importanti – osserva -. Siamo un grande Paese e per poter lavorare con altri grandi Paesi e per lavorare con loro c’è bisogno di investire. Ma vorrei sottolineare che la difesa italiana è una tra quelle meno finanziate nel mondo e in Europa – sottolinea – per esempio la Francia ha un bilancio per la difesa di 36 miliardi di euro, L’Italia ne ha uno di 14 miliardi. Meno della metà. La Germania è a 30, la Gran Bretagna è a 40. Nell’ambito di queste risorse, che mi pare siano ridotte, spendiamo saggiamente sulle capacità fondamentali. Sono soldi ben investiti.

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