Prato, tragedia in gita 11enne muore per il troppo caldo

PRATO – La stessa gita ogni anno, con i ragazzi della parrocchia del paese a scalare la Calvana, un promontorio di 800 metri alle spalle di Prato. Stavolta, però, ormai arrivati vicino alla cima, uno di loro si è sentito male. Si è accasciato a terra ed è svenuto. Gli accompagnatori hanno chiamato il 118. Si è levato in volo l’elisoccorso, ma i sanitari hanno constatato l’arresto cardiaco. Poco dopo il bambino, Franco Lori, 11 anni, di Prato, è morto. Le cause del decesso sono ora al vaglio della procura di Prato.

Di sicuro c’è che lungo il percorso non c’è ombra. E ieri faceva molto caldo. I bambini hanno raccontato di aver camminato a lungo e che erano stanchi. Erano accaldati e avevano sete. Ma solo Franco si è sentito male. Erano una settantina, fra i 6 e i 17 anni, con gli accompagnatori, tutti della parrocchia di Paperino. I genitori li hanno riabbracciati a metà pomeriggio. Non sapevano che un compagno dei loro figli era morto.

E hanno fatto quadrato. Il prete, don Carlo Gestri, ora è sotto choc. Anche lui partecipava all’escursione: “è una persona coscenziosa”, hanno detto i genitori, e gli accompagnatori “non hanno colpe”. I loro figli a quella gita ce li hanno sempre mandati e continueranno a farlo i prossimi anni. Al momento non ci sono indagati. L’autopsia dovrebbe essere disposta oggi. Saranno gli accertamenti sul cadavere a stabilire le cause della morte. “Indagini a 360 gradi”: in procura si sono limitati a dire che fra le ipotesi c’è che il decesso possa essere dovuto a un problema congenito.

“Non mi interessa parlare con i medici. Ormai non possono guarirlo”, ha detto il padre di Franco, fuori dall’ospedale fiorentino di Careggi. La prima ad arrivare, in lacrime, è stata la madre, accompagnata dalla sorella e dalla nipote. Il padre, autotrasportatore, è arrivato dopo circa un’ora: era al lavoro sulla costa toscana quando ha saputo della morte del piccolo, che era figlio unico. “Lo abbiamo mandato sperando che si facesse nuovi amici, anche se lui preferiva stare in casa a giocare con il computer – ha raccontato – Ora gli amici se li è fatti in Paradiso”. Il bambino non aveva avuto particolari malattie, ha detto: “Era tifoso della Fiorentina: avrebbe voluto giocare a calcio, ma… era una schiappa…”.
Durante l’escursione, i bambini non hanno capito cosa stesse succedendo. Ma erano provati. E poi, la concitazione e il loro amico sdraiato a terra li hanno choccati. Così sono stati riaccompagnati a Prato, sette alla volta, con l’elicottero dei vigili del fuoco, che ha fatto la spola fra la Calvana e la caserma. Anche il vescovo di Prato, monsignor Gastone Simoni, si è messo in contatto sia con il parroco, don Carlo Gestri, sia con la famiglia del bambino: in serata ha incontrato i genitori di Franco all’ospedale di Careggi. “Sono affranto dal dolore – ha detto -. Prego il Signore per il bimbo e per la sua famiglia, che ho nel cuore. Questa morte è un fulmine funesto in una realtà bellissima come quella degli oratori estivi parrocchiali che da anni compiono un servizio prezioso ai ragazzi, alle famiglie e alle parrocchie e quindi a tutta la società pratese”.

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