Murray sfida Federer. Esulta la Gran Bretagna

LONDRA – L’attesa è terminata, dopo 74 anni la Gran Bretagna torna protagonista a Wimbledon: merito di Andy Murray che rompe l’incantesimo e domenica sfiderà Roger Federer, all’inseguimento del settimo sigillo sui prati londinesi. Più sollevato che felice – al termine della vittoria contro il francese Jo-Wilfried Tsonga (6-3, 6-4, 3-6, 7-5) – Murray eguaglia dunque l’impresa di Bunny Austin (1938), ultimo tennista di passaporto britannico a raggiungere la finale dei Championships.

Un sortilegio infranto dopo tre semifinali consecutive sui prati di Church Road. “E’ difficile spiegare come mi sento – le parole dello scozzese -. Sono davvero emozionato. E’ stato un match molto equilibrato, entrambi abbiamo avuto le nostre occasioni. Ma penso di essere stato bravo a gestire le emozioni quando ho perso il terzo set. Mi sono concentrato sul mio gioco e alla fine ho vinto meritatamente”.

Per il 25enne di Dunblame, quarto nel ranking mondiale, si tratta della quarta finale Slam in carriera. Tre sconfitte, senza vincere un solo set, di cui due proprio contro Roger Federer (nel 2008 a New York e nel 2010 in Australia).
Domenica si affronteranno per la 16ª volta, con lo scozzese in vantaggio per 8 a 7. “Sarà di sicuro uno degli incontri più importanti della mia carriera. Lo conosco bene perché ci siamo sfidati già parecchie volte, anche in finali dello Slam. Sarà un vantaggio per me perché potrò imparare dai miei errore e capire cosa lui ha fatto meglio di me in quelle partite”, l’analisi di Murray. Che troverà un Federer da record. Contro Novak Djokovic, superato in un’ora e 20’ (6-3, 3-6, 6-4, 6-3), lo svizzero ha stabilito l’ennesimo primato, raggiungendo l’ottava finale all’All England Club.

Bisogna risalire agli albori del tennis per trovare due giocatori – Williams Renshaw (1890) e Arthur Gore (1912) – capaci di conquistare otto finali sui prati londinesi. Un altro tennis. Mentre salgono a 24 le sue finale in carriera in tornei dello Slam, con un bilancio provvisorio di 16 vittorie e sette sconfitte.

Domenica dunque Federer può eguagliare il suo idolo Pete Sampras in due statistiche: non solo i sette titoli di Wimbledon dell’americano, ma anche le sue settimane al vertice del ranking mondiale. Lo statunitense ne ha collezionate 286, lo svizzero è fermo a quota 285, ma se vince torna primo. Resta un solo match per allungare la leggenda, un avversario da battere: “Ho sempre detto di voler giocare contro Andy a Wimbledon. E’ un grande giocatore, ma sarà ancora più stimolante affrontare l’eroe locale sul centrale”.

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