Di Pietro chiama i ‘non allineati’ ma Grillo e Sel chiudono

ROMA – La risposta è affidata a un ‘Post Scriptum’ alla fine di un reportage sulla Colombia pubblicato sul blog. Ma l’effetto è comunque dirompente: ‘’Il Movimento 5 stelle non si alleerà con nessun partito per le prossime elezioni e non ha ricevuto proposte da parte di alcuno’’.

Dura così meno di 24 ore il progetto lanciato dal leader dell’Idv Antonio di Pietro di promuovere un’alleanza tra i ‘non allineati’, cioè tra Idv, Sel e M5s, al momento ‘messi ai margini’ da Pd e Pdl. Oltre Beppe Grillo, infatti, anche Niki Vendola sembra orientato a dare ‘forfait’. Di alleanze, afferma, sarà bene parlarne quando ‘’saremo sotto’’, cioè più vicino alle elezioni. Ma, avverte, io non ‘’abbandono’’ l’idea di una centrosinistra ‘’allargato’’. Come a dire che lui spera ancora che la foto di Vasto non resti solo un ricordo destinato ad ingiallire.
Ancora più esplicito è Gennaro Migliore della segreteria di Sel.

– Sentire parlare di non allineati – osserva – è come quando sento parlare Casini di ‘Fronte dei responsabili’. E’ vecchissima politica. La nostra, non può ridursi a schieramenti, dove non contano mai i contenuti. Ma deve essere il contrario.

‘’Oggi – commenta in un ‘tweet’ il leader Udc Pier Ferdinando Casini – sembra che nemmeno Beppe Grillo voglia allearsi con Di Pietro. Della serie: chi semina vento raccoglie tempesta’’.

E infatti il clima nei confronti di Di Pietro non è dei migliori dopo il video, subito rimosso dal blog, in cui Monti, Alfano e Bersani compaiono in versione ‘zombie’ anche su sedie a rotelle. Secondo Casini, che ha sempre detto ‘no’ ad un’asse con l’Idv, ‘’è un video fascista’’. Per Marina Sereni (Pd) si tratta di un’iniziativa che lo mette ‘’fuori dal campo dei progressisti’’.

Tramontato, almeno per ora, il tentativo di Di Pietro, le ‘grandi manovre’ pre-elettorali continuano negli altri partiti. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani fa sapere che martedì prossimo presenterà la ‘Carta d’intenti per il patto dei democratici e dei progressisti’: una mano tesa alle forze politiche di ispirazione democratica e progressista, ad associazioni, movimenti e a chi intenda concorrere a ‘’un progetto di governo in grado di affrontare la grande crisi che stiamo vivendo’’.

Eppure Di Pietro era stato chiaro: fino a quando non diventerà intellegibile il quadro delle alleanze non sarà possibile arrivare ad una riforma elettorale condivisa. E infatti l’accordo a riformare il Porcellum ancora non si trova.

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