La Magliocco a caccia della medaglia

CARACAS – L’italo-venezuelana Karlha Magliocco domenica salirà sul ring per sfidare la brasiliana Erica Matos, in quello che sarà il suo primo match olimpico. Questa simpatica ragazza di origini laziali quando sale sul ring diventa una ‘macchina da combattimento’, ma tolti i guantoni è una tenera mamma che gioca con la sua piccola Nahomi Antonella, sua fan numero uno. Domenica in caso di vittoria avrà la certezza di ricevere un diploma olimpico oltre ad avere la possibilità di appendersi al collo una medaglia.

– Io ho la mente positiva, credo che tutto andrà per il verso giusto. Sono così carica che ogni volta che i miei amici venezuelani salgono sul ring li incito sempre al massimo.

Grinta, tenacia e coraggio da vendere. Questi gli elementi che descrivono l’italo-venezuelana Karlha Magliocco, 26 anni, che ha scelto di misurarsi in uno degli sport più duri e ‘maschili’ che ci siano: la boxe. E con buoni risultati: un record di 57 vittorie in 64 incontri.

– Il pugilato è la mia vita, non mi vedo senza i guantoni – confida Karlha -. È uno sport che mi fa concentrare solo su di me, che mi dà stimoli per migliorare. E’ la sfida che ho con me stessa, la voglia di vedere fino a che punto riesco ad arrivare, che mi porta ad andare avanti. Per me la boxe rappresenta la vita: Quando combatti ti accorgi di che pasta sei fatto realmente, perchè se molli lì, allora sei un codardo anche fuori dal ring. Lì sopra sei da solo con te stesso, con le tue paure, e vince solo chi ha più cuore, più grinta, più intelligenza. Mi sono allenata al massimo per dare il meglio di me nella prova olimpica.

La Magliocco si è qualifica per i Giochi grazie all’ottima prestazione nei mondiali che si sono disputati in Cina, dove si è fermata agli ottavi di finale, posizione che l’ha aiutata a garantirsi un posto nell’elite del pugilato mondiale.
Parlando della gara che la vedrà impegnata contro la Matos, la pugile creola spiega:
– La conosco bene, ha un tiro mancino molto buono, dovrò stare attenta perche lei è più alta di me (la sua figura sottile ed il suo sorriso fanno letteralmente ‘a pugni’ con l’idea che vede il gentil sesso praticare sport meno rudi, ndr) e dovrò mantenermi lontana dato la lunghezza delle sue braccia. Darò il 100% e tenterò di colpirla al momento giusto. Sul ring non ci sono schemi da seguire, la gara ti va dicendo come agire. Io, in caso di mancato successo non mi mortificherò, le olimpiadi sono un’esperienza unica ed è già un sogno essere qui”.

La Magliocco non vuole dare pronostici ma le spera sorprendere e di portare a casa non solo un un diploma, ma una medaglia da esibire a tutti i suoi amici per diventare un punto di riferimento per le prossime generazioni pugilistiche vinotinto.

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