Ultimatum Enac: accordo con Alitalia o tutti a terra

ROMA – Ultimatum dell’Enac sull’integrazione fra Alitalia e Windjet: o c’è un accordo ufficiale ai mercati entro domani o gli aerei della compagnia low cost siciliana, che è sull’orlo del fallimento, resteranno a terra. L’avvertimento del presidente dell’Autorità dell’aviazione civile, Vito Riggio, arriva durante un’ulteriore giornata di disagi per i passeggeri di Windjet alle prese con ritardi e cancellazione di voli. Alitalia ribadisce la volontà di chiudere un’intesa nonostante ‘’le inadempienze di Windjet e le pesanti decisioni dell’Antitrust’’.

– Non si tratta di un problema di sicurezza – spiega Riggio, ricordando che la situazione è analoga a quella della vecchia Alitalia prima che fosse acquisita dalla Cai, piuttosto di una cassa ormai a secco che non consentirebbe alla compagnia fondata nel 2003 a Catania da Antonino Pulvirenti ‘’di proseguire l’attività nei prossimi mesi’’, e già costretta a mettere a terra alcuni aerei della flotta di dodici Airbus. Motivo dei ritardi e delle cancellazioni, con la ‘riprotezione’ dei passeggeri su aerei di altre compagnie ‘’spesso non garantita’’, secondo l’associazione dei consumatori Adoc, che lamenta ‘’nulla assistenza negli aeroporti e l’impossibilità di accedere ai servizi di Call Center in concomitanza di cancellazioni voli’’.
La trattativa sulla fusione potrebbe essere in dirittura d’arrivo se Alitalia – si apprende da fonti vicine all’operazione – troverà soddisfacente la documentazione chiesta a Windjet con garanzie rispetto ai debiti che avrebbe maturato negli ultimi mesi, fra l’altro con gestori aeroportuali e del traffico aereo, puntando sulla fusione con Alitalia. A rallentare i tempi dell’accordo, le maggiori perdite economiche (sembra per un paio di milioni di euro) di cui soffrirebbe Alitalia in conseguenza dei paletti ‘anti-monopolio’ messi dall’Antitrust. Cioè la cessione di slot (fasce orarie di decollo e atterraggio), in particolare su Milano Linate (due coppie sulla Catania-Milano, una coppia sulla Palermo-Milano).

Ad auspicare il buon esito della trattativa sono di certo i 500 lavoratori della compagnia e i 300 dell’indotto, a difesa dei quali è sceso in campo il capogruppo al Senato e segretario regionale siciliano dell’Udc Gianpiero D’Alia; ma sperano anche le centinaia di passeggeri che hanno acquistato i biglietti e non vogliono vedersi rovinate le vacanze.

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