Esplosione nella raffineria di Amuay: 39 morti

CARACAS – 30 morti (tra questi anche un bambino di 10 anni), più di 50 i feriti (e il numero purtroppo  sembra destinato ad aumentare) ed ingenti danni. Questo il bilancio, tutt’ora provvisorio, dell’esplosione avvenuta nella raffineria di Amuay, nello Stato Falón a circa 350 chilometri da Caracas. L’incidente, forse il più grave nella storia dell’industria petrolifera venezolana e di gran lunga il maggiore degli ultimi 20 anni, sarebbe stata causata dall’esplosione di un deposito di benzina che, a sua volta, avrebbe causato una fuga di gas ed una successiva e più distruttiva esplosione.

L’onda espansiva dell’esplosione – “Il gas – secondo la versione fornita dal ministro di Energia e presidente della Holding petrolifera venezolana, Rafael Ramírez – ha provocato una nube di gas che esplodendo ha mandato in fiamme non meno di due cisterne  della raffineria – è stata di tali proporzione da provocare la distruzione delle umili case attorno alla raffineria. I pompieri e la protezione civile ancora cerca tra le macerie nel timori vi possano essere persone sotteerrate.

Tutta la produzione di Amuay, una delle maggiori raffinerie del Paese, è stata fermata e si stima che i danni alla struttura siano stati di rilievo. Intanto, i pompieri lottano contro le fiamme per evitare la loro propagazione in altre aree del complesso industriale. Da Caracas e dalle regioni vicine, stando a quanto informato dal vicepresidente Elías Jaua, sono stati inviati rinforzi sia per aiutare ad estinguere le fiamme che per soccorrere i feriti, alcuni di essi in gravi condizioni per le ustioni riportate in tutto il corpo.

Il governatore dello Stato Falcón, Stella Lugo, ha commentato che le fiamme, che si possono osservare da molti chilometri di distanza, “sono molto alte perchè vi è ancora molto carburante ardendo”.

La forte esplosione e l’onda espansiva hanno provocato danni ingenti alle case vicine e mandato in frantumi i vetri di edifici anche distanti.

Sebbene il ministro Ramírez ha assicurato che non vi è più pericolo di esplosioni e che i pompieri stanno controllando le fiamme, gli esperti considerano che la raffineria non potrà tornare a funzionare immediatamente arrecando un grave danno all’economia monoproduttrice e monoesportatrice del Paese.

La raffineria, una delle più grandi del Venezuela, produce attualmente 650mila barili di petrolio al giorno ma la sua capacità a pieno ritmo è di  9590 mila barili al giorno

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